Passi carrai, sblocca Italia cancella tassa: dal 1 gennaio 2015 su strade Anas

Passi carrai, sblocca Italia cancella tassa: dal 1 gennaio 2015 su strade Anas
Passi carrai, sblocca Italia cancella tassa: dal 1 gennaio 2015 su strade Anas

ROMA – Passi carrai, stop al canone dal 1 gennaio 2015. Per tutti quelli che vivono in un’abitazione che affaccia su una strada gestita dall’Anas arriva una buona notizia dal decreto sblocca Italia. Viene infatti cancellata una delle tasse ritenute più assurde da chi è costretto a pagarla: quella sui passi carrai.

Prevista anche una sanatoria per chi deve pagare gli arretrati sulla tassa che, a decreto convertito in legge, sparirà da gennaio 2015. Per essere in regola basterà pagare il 30% di quanto dovuto in un’unica soluzione oppure il 60% rateizzato in nove anni. Toccherà all’Anas avvertire i concessionari della duplice soluzione. E poi sarà obbligo delle Regioni attuare la normativa prevista dal decreto.

Quella dei passi carrai è una battaglia particolarmente sentita nel Nord Est, Veneto e Friuli soprattutto. Del resto le cifre parlano chiaro. Il balzello, come riporta il Gazzettino, solo in Veneto interessava circa 3mila persone:

“La legge ha cancellato la “tassa incubo” sui passi carrai che prosciugava le tasche di trecento contribuenti della Marca e di quasi 3mila in Veneto”.

Anche in Friuli, come scrive il quotidiano locale “Il Friuli” le cifre sono significative:

“La questione degli accessi alle strade statali e regionali coinvolge in Friuli Venezia Giulia circa 1.500 utenti, sia privati, sia imprese, che fino a oggi hanno dovuto sborsare 7 milioni annui di canoni annui, senza per questo godere di alcun servizio, rispetto a coloro che vivono e lavorano su una strada comunale o provinciale. Gli arretrati non ancora riscossi, anche se non esistono cifre ufficiali, ammontano a oltre 2,5 milioni di euro”.

Non a caso, a muoversi dopo che in Veneto era nato un comitato che chiedeva l’abolizione della tassa è stato un gruppo di parlamentari del nord est tra cui la deputata Pd Simonetta Rubinato che in un comunicato spiega:

“Per il futuro è previsto il pagamento di una somma una tantum all’atto del rilascio della autorizzazione commisurata al canone previsto nel 1996 indicizzato Istat ed in tal modo si evita che si riproponga situazione analoga a quella vissuta in questi anni”.

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