VARSAVIA – Il rientro da star in America di Amanda Knox proprio non va giù a Patrick Lumumba, che torna furente a farsi sentire. L’uomo, che fu accusato da Amanda di aver violentato e poi ucciso Meredith, trova insopportabile l’assoluzione di Amanda e recrimina: “Non mi ha mai chiesto scusa”.
Il povero Patrick ha trascorso ben due settimane in carcere quando Amanda, messa alle strette dagli inquirenti ha fatto il suo nome. Poi una cliente del pub che lui gestiva si presentò alle forze dell’ordine testimoniando che, mentre Meredith veniva uccisa, Patrick era al lavoro. E documentò le sue parole con uno scontrino. Grazie a lei, Lumumba fu finalmente scagionato, ma non senza pagarne le conseguenze: la cattiva pubblicità in seguito all’arresto, allontanò la clientela e lo costrinse a chiudere il locale.
Ora Patrick vive in Polonia, ma è ancora arrabbiato: «Ho trascorso due settimane in carcere – ha detto – per qualcosa che non avevo fatto, solo perché Amanda disse che ero l’assassino. Non mi ha mai chiesto scusa».
Amanda, scagionata assieme a Raffaele Sollecito dall’accusa di concorso in omicidio con Rudy Guede, è stata però riconosciuta colpevole di calunnia contro Lumumba. Ben magra soddisfazione per l’uomo che racconta: “Quello che ho trovato sconvolgente è vedere il cappellano del carcere sostenere Amanda, dichiararne l’innocenza, ma mai incoraggiarla a chiedermi scusa. E la Chiesa insegna il perdono”.