FERRARA – ”Stanno usando il nome di mio figlio per cercare notorietà. Respingo la solidarietà ipocrita del Coisp“: Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, commenta così la manifestazione del sindacato indipendente di polizia in sostegno agli agenti condannati per l’omicidio del figlio e le frasi solidarietà del segretario del sindacato, Franco Maccari. E annuncia querela. Non solo nei confronti di Maccari, ma anche del senatore Alberto Balboni, anche lui presente al presidio sotto l’ufficio della donna. Secondo l’avvocato di Moretti è intollerabile l’accusa alla madre che la foto del figlio mostrata il 27 marzo (foto a fianco) fosse modificata.
Ipotesi stalking. “Sì, se li vedo ancora sicuramente sì. È un tormento. Credo che cercassero proprio la provocazione”. Così ha risposto Patrizia Moretti alla domanda se, col suo avvocato, stia valutando anche una querela per atti persecutori (stalking) nei confronti di chi ieri ha manifestato sotto il suo ufficio. “Sì, si – ha detto -. Girano attorno a me e alla città. Il senso della manifestazione nata spontaneamente per domani è questo: ci opponiamo a questa arroganza e falsità che continua”
La manifestazione del 27 marzo si era svolta proprio sotto le finestre del Comune di Ferrara, dove la donna lavora. Il sindacato ha detto che si è trattato di un caso, ma la signora Moretti ribatte: ”Respingo fermamente la solidarietà ipocrita di Maccari che continua ad insultarmi. Maccari sa benissimo che da un mese un furgone del Coisp con manifesti e bandiere gira tutta la città di Ferrara per poi stazionare di fronte al Comune di Ferrara con gli stessi slogan di ieri”, ha scritto in un post su Facebook la mamma di Federico.
”Maccari sa benissimo che proprio questo furgone è stato invitato da colleghi suoi ad allontanarsi da quel luogo. Maccari è arrivato a sostenere che la foto del viso martoriato di mio figlio sarebbe addirittura un fotomontaggio. Mi piacerebbe tanto che lo fosse, ma purtroppo così non è. Maccari risponderà di queste affermazioni di fronte all’autorità giudiziaria perché ho dato già incarico al mio avvocato Fabio Anselmo di sporgere querela nei suoi confronti e d’ora in poi parlerà lui per me. Sono nauseata e disgustata da tutto questo”.
In mattinata a Sky Tg24 la Moretti aveva chiesto di essere lasciata in pace: “Mi lascino in pace e lascino in pace la memoria di mio figlio. Non so che cosa vogliono dimostrare, non so che cosa cerchino da noi. Non ho nessuna voglia di parlare con loro. Trovo disumano il comportamento di quelle persone che vengono a manifestare solidarietà agli assassini cercando la famiglia e gli amici di Federico”.
Immediata era arrivata la replica del segretario generale Coisp, Maccari: ”Siamo vittime di un’allucinante strumentalizzazione, ha detto Maccari, che ha voluto esprimere ”un sentimento di assoluta solidarietà nei confronti della signora, che ha tutto il diritto di esprimere il suo dispiacere e soprattutto il suo dolore. Noi stiamo portando avanti da un mese un tentativo di dialogo su un aspetto procedurale che non c’entra niente con la vicenda, su cui c’è una sentenza confermata in Cassazione che, seppure si può non condividere, va rispettata da tutti. Discutiamo sul fatto che in Italia chi deve scontare meno di un anno di carcere viene affidato ai servizi sociali e va agli arresti domiciliari, tranne quei quattro poliziotti”.
Il Coisp sostiene di ”aver chiesto la piazza principale di Ferrara una settimana fa a sindaco, questore e prefetto: non l’avremmo mai fatta lì se avessi saputo anche lontanamente che ci lavorava lei. Abbiamo poi mandato a dire ‘signora ci scusi’ tramite un’altra persona, l’abbiamo detto tramite questore e prefetto, ma non ha voluto parlarmi. La capisco, ha ragione, dispiace che dica che le abbiamo girato le spalle (quando è scesa in piazza assieme ad alcune colleghe mostrando la foto del figlio massacrato, ndr), ma non è assolutamente vero”.
Di diverso avviso la madre di Federico, che si è detta anche umanamente confortata dai molti messaggi che le sono arrivati, a cominciare dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri: al Coisp ”sanno benissimo che lavoro lì. Ed era una manifestazione nei confronti delle istituzioni che mi hanno sempre sostenuta”.
SOLIDARIETA’ DALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA BOLDRINI – Alla mamma di Federico è arrivata anche la solidarietà del Presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha telefonato alla Moretti per esprimerle “affettuosa vicinanza” dopo la provocazione.
”E’ intollerabile, le ha detto la Boldrini, che, oltre al dolore ineguagliabile per la perdita di un figlio, Lei debba subire l’offesa di una protesta così spietata e incivile. Ma sappia che non è sola: Lei è una figura di riferimento per tutti i cittadini italiani che vogliono credere nelle istituzioni e che da esse esigono comportamenti rigorosi”.
LA MORTE DI FEDERICO – Per la morte di Federico Aldrovandi, avvenuta nel 2005, quando il ragazzo aveva diciotto anni, sono stati condannati in via definitiva per omicidio colposo quattro agenti.
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