PAVIA – Sono 30 i writers indagati a Pavia per “vandalismo grafico”. L’accusa ai writer, sia minorenni che maggiorenni, è di aver “arrecato danni economici al decoro della città”. I 30 indagati nell’ambito dell’operazione “Clean City” sono stati identificati dal lavoro di oltre 100 agenti di polizia che si sono infiltrati tra i contatti dei “graffitari” su Facebook.
L’indagine è stata condotta da Polizia Locale del Comune di Pavia, Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza. Per otto mesi gli agenti hanno catalogato murales e graffiti per identificare le “firme” e gli stili dei writers, poi la mattina del 14 maggio sono scattate 23 perquisizioni domiciliari delegate dalla Procura dei Minori di Milano e dalla Procura Ordinaria di Pavia.
Importante per identificare i “graffitari” le indagini sul social network Facebook: creando falsi contatti e infiltrandosi tra gli amici dei writers, gli agenti della polizia ne hanno seguito le tracce informatiche e confrontato le “firme” identificate con quelle presenti tra le foto degli indagati o ottenuto messaggi dai “graffitari” in cui si vantavano delle loro opere.