X

Roma, pazienti ammassati in pochi metri: la “piazzetta” dell’Umberto I

di Alberto Francavilla |11 Marzo 2011 19:14

ROMA – Barelle e pazienti ammassati in pochi metri: il policlinico Umberto I di Roma è sempre più pieno e allora gli infermieri li appoggiano in un’area dell’ospedale capitolino che è stata denominata “piazzetta”. Come ha scritto Francesco Di Frischia sul Corriere della Sera, “130 lavoratori hanno firmato un documento per chiedere ai vertici dell’ospedale, della Regione e dell’Università «interventi urgenti» ed hanno organizzato una giornata di sensibilizzazione «per cambiare quel posto pericoloso per i malati»”.

La struttura, spiega Di Frischia, “ristrutturata nel 2000, è diventata, anno dopo anno, un inferno dantesco: ogni giorno grandi professionalità e tecnologie all’avanguardia riescono a salvare decine di vite. Il superaffollamento del Dea, però, è arrivato a livelli pazzeschi: in un’ampia sala con il pavimento a scacchi, ribattezzata «la piazzetta», il personale, spesso precario, è costretto senza rispetto per la dignità e la privacy dei pazienti, ad ammassare uomini, donne, anziani e giovani, su barelle e poltrone, come in un grande calderone, tra flebo e mascherine dell’ossigeno”.

La situazione non è migliore per i pazienti meno gravi, sottolinea il giornalista del Corriere: “l’attesa per i 40-60 malati che ogni giorno devono essere ricoverati è in media di 14 ore, ma la forbice varia da 5 ore a 5 giorni sempre perché riuscire a trovare posti vacanti è «Mission impossible». Il colmo si raggiunge quando all’ora di pranzo e di cena vengono serviti i pasti: 67 vassoi in media al giorno, come se il pronto soccorso ospitasse al suo interno l’equivalente di altri tre reparti”.

Scelti per te