Pedrengo (Bergamo), omicidio in famiglia: uccide il cugino a martellate poi dice al 118 che era un malore

Uccide il cugino, poi chiama la polizia e dice che si è sentito male. Ma dopo poco si scopre che la colpevole era lei. Sono gli elementi salienti dell’omicidio di Pedrengo, avvenuto oggi 21 dicembre alle porte di Bergamo.

Per compiere il delitto la donna avrebbe usato un martello. I due cugini vivevano nella stessa casa.

Omicidio di Pedrengo: uccide il cugino a martellate

Al culmine di una violenta lite, una donna di 51 anni ha ucciso, colpendolo più volte con un martello, il cugino convivente di 73 anni. L’omicidio la notte scorsa a Pedrengo, alle porte di Bergamo. La donna è stata arrestata dai carabinieri di Seriate.

L’assassina ha detto al 118 che era un malore

E’ stata la stessa donna a chiamare il 118, inizialmente riferendo di un malore. La vittima era un professore in pensione.

Il racconto dell’omicidio e dell’arresto

L’Eco di Bergamo racconta nei dettagli la vicenda:

Secondo le prime informazioni, intorno alle 23,30 di domenica 20 dicembre, i carabinieri della Tenenza di Seriate sono intervenuti in un’abitazione nel centro di Pedrengo, dove il personale del servizio sanitario di emergenza 118, chiamato per soccorrere un uomo colto da malore, ne avevano poi constatato la morte avvenuta secondo i primi rilievi in seguito ad una lite violenta.

Nel corso degli accertamenti immediati, i militari, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo, hanno ricostruito che l’uomo, professore in pensione, dopo aver discusso violentemente per motivi familiari con la cugina convivente, sarebbe stato colpito più volte dalla donna con un corpo contundente, morendo poi all’arrivo del personale sanitario allertato dall’indagata. Al termine degli accertamenti, la donna è stata arrestata per omicidio e condotta nella casa circondariale di Bergamo. (Fonti: Ansa ed Eco di Bergamo)

Gestione cookie