Penati e gli altri del “Sistema Sesto” si salvano con la prescrizione

MILANO – Il processo sul cosiddetto “Sistema Sesto” è ormai azzoppato: scattano i nuovi termini della legge anticorruzione e i reati di concussione contestati a 8 degli imputati finiscono in prescrizione. Secondo il Sole24Ore analoga sorte toccherà il 13 maggio all’ex sindaco di Sesto San Giovanni, Filippo Penati, dal momento che i reati erano contestati in concorso. A meno che non rinunci alla prescrizione, ipotesi finora discussa ma mai realmente accolta. Un altro autogoal per il Partito democratico che giunge proprio mentre Beppe Grillo grida e vince contro una classe dirigente corrotta e incapace di rinnovarsi. Scrive il quotidiano la Repubblica che il processo è uscito a pezzi dall’udienza preliminare:

Prescrizione per le presunte tangenti per la riqualificazione dell’area Falck, prescrizione per quelle sugli appalti della ex Marelli, prescrizione per le consulenze fittizie alle cooperative rosse. Finiscono in un vicolo cieco alcuni dei filoni più importanti del “Sistema Sesto”, l’inchiesta dei pm di Monza Franca Macchia e Walter Mapelli sui presunti appalti pilotati. Un sistema che, per l’accusa, ruotava intorno a Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della provincia di Milano.

Escono dal processo il vicepresidente del Consorzio cooperative costruttori Omer Degli Esposti, Gianpaolo Salami, Francesco Aniello e altri due rappresentanti delle Coop. Alleggerita la posizione di Giordano Vimercati, ex braccio destro di Penati, rinviato a giudizio insieme ad altri 6: tra loro l’imprenditore Piero di Caterina, l’architetto Renato Sarno, Bruno Binasco del gruppo Gavio. Quanto alle imputazioni per illecito finanziamento ai partiti il giudice ha dichiarato l’incompetenza territoriale e spedito tutti i fascicoli alla procura di Milano.

Il Sole24Ore spiega che l’effetto-manna va ricondotto alla nuova legge anti-corruzione, la cosiddetta 190 targata Severino, che ha “spacchettato” il reato di concussione, distinguendo tra quella per costrizione e quella per induzione, riducendo le pene della seconda (da 12 a 8 anni) e rimodulando i termini di prescrizione (da 15 a 10):

Così è accaduto per il processo “Sesto”: grazie all’articolo 319 quater della legge anticorruzione, due delle tre concussioni contestate risultano già prescritte nel 2010 (invece che nel 2015) e la terza si è estinta a metà febbraio (invece che nel 2018)

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