Pennati, il ragioniere di Ponzoni: “Ha pagato le vacanze a Formigoni”

MILANO – “Ho pagato le vacanze a Formigoni”. Il ragioniere “pentito” Sergio Pennati scrive questa dichiarazione nel suo testametno del 2009. L’uomo era il ragioniere di Massimo Ponzoni, ex assessore lombardo su cui pesa un ordine di arresto dalla procura di Monza per il crac del Pellicano ed altri reati. Roberto Formigoni, il governatore della Regione Lombardia, ha smentito: “Non ho mai usufruito di vacanze o barche pagate da questi signori o da questa azienda”. L’indagine su Ponzoni ha portato alla luce vicende di tangenti, come quella che riguarda Pasquale Cannatelli, direttore generale dell’ospedale Niguarda di Milano. Cannatelli avrebbe favorito Ponzoni in cambio di uno sconto di 120 mila euro sull’acquisto di alcune case per i suoi figli.

“Chi leggerà queste parole è perché, purtroppo, a me sarà successo qualche incidente. Nel caso mi capitasse qualcosa la persona a cui dovrà essere addebitata la colpa è Massimo Ponzoni”. Pennati, minacciato da Ponzoni, avrebbe deciso di scrivere un testamento nel 2009, ora ritrovato dalle Fiamme Gialle durante le perquisizioni. Il testamento elenca tutte le infrazioni di Ponzoni, gli appalti truccati, i favoreggiamenti e le tangenti. Pennati scrive di lui: “E’ un drogato cocainomane dedito più che altro alle donne”.

Pennati parla di una spesa di 1,6 milioni di euro per le campagne elettorali dell’ex assessore lombardo: “Il denaro è arrivato in minima parte da qualche sovvenzione, per il resto sono state utilizzate varie società che hanno pagato fortune di prestazioni o forniture o prelevate ingenti somme in contanti per comprare voti e pagare ristoranti (solo l’ultimo mese una media di 3/4 ristoranti per sera con una spesa di euro 15-20 mila giornalieri”. Pennati continua a raccontare: “La stessa immobiliare Mais – altra società di Ponzoni poi fallita – ha pagato varie volte noleggi di barche e vacanze esotiche allo stesso Ponzoni ed al suo capo Formigoni”.

Dalle parole di Pennati appaiono anche i collegamenti di Ponzoni con l’Ndrangheta, confessate al ragioniere in una telefonata del 2010 successiva alla rielezione di Ponzoni. L’ex assessore si sarebbe vantato con Pennati di aver fatto a meno dei “voti di certi personaggi affiliati ai clan eccetera”, voti invece utilizzati nelle elezioni del 2005.

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