Peppina Fattori, la figlia racconta: “Dopo lo sfratto non mangia più, rischia la morte”

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Peppina Fattori, la figlia racconta: “Dopo lo sfratto non mangia più, rischia la morte” (Foto Ansa)

ANCONA – “Mia mamma sta in un container di 10 metri quadri con il box sanitario esterno. Non mangia più. Secondo me rischia la morte”. Gabriella Turchetti, figlia di Giuseppina Fattori, detta Peppina, a La Zanzara su Radio24 racconta come la madre ha reagito allo sfratto dalla sua casetta di legna in cui viveva dopo il terremoto in Centro Italia.

“I politici fanno lo sciopero della fame per lo ius soli – prosegue Gabriella – ma mia mamma ha iniziato a farlo perché cucinare dentro a un container dove dorme è impossibile. Mangia meno rispetto a quello che dovrebbe e secondo me rischia la morte”.

Alla domanda dei conduttori sul perché non si sia ancora trasferita dalla figlia, Gabriella risponde: “L’ho pregata in ginocchio ma mia madre è determinata a restare lì. Non è una senza tetto e vuole morire dov’è vissuta per 75 anni. Lo Stato dovrebbe garantire questa libertà di scelta dell’individuo. E poi quella in legno è una casa con tutti i comfort a disposizione, costruita senza gravare di un centesimo sulle tasche dei contribuenti, e invece una persona di 95 anni è costretta a vivere in 10 metri quadrati in un territorio che definire di guerra è dire poco”.

Gabriella Turchetti accusa i politici: “Lo Stato è persecutore di mia madre e la politica è indifferente, nessuno dei politici ci ha mai chiamato. Mi auguro che la presidente della Camera (marchigiana come Giuseppina, fanno notare i conduttori; ndr) chiami, anche perché è da un mese che ne parlano tutti i media e le macerie della casa di mia madre sono ancora tutte lì a un anno dal terremoto. Se la politica non dà una risposta seria in quest’occasione, non venga poi nelle zone del cratere a chiedere i voti fra 4-5 mesi sotto elezioni”.

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