ROMA – Per il fisco italiano non esisteva. Invece era intestatario di ben 283 auto. Con un particolare surreale: il suo parco auto, nei pressi di Bologna, era a disposizione di pregiudicati dell’Est che le utilizzavano per compiere furti e rapine.
N.P., ora è stato condannato in via definitiva per reati contro il patrimonio. Ma per la legge italiana era già noto: aveva precedenti penali per contrabbando, ricettazione, truffa, furto aggravato.
E soprattutto aveva le sue 283 auto esentasse. Modelli di prestigio: Mercedes, Bmw, Audi, Lancia. Auto che gli hanno consentito, a lui “non esistente” di muovere sul suo conto corrente assegni e contanti per oltre 650mila euro in una decina d’anni.