Permesso premio al killer del vigilante, arrivano gli ispettori del Ministero Permesso premio al killer del vigilante, arrivano gli ispettori del Ministero

Permesso premio al killer di Francesco Della Corte: Bonafede invia gli ispettori del Ministero

Permesso premio al killer del vigilante, arrivano gli ispettori del Ministero
Il carcere minorile di Airola, Napoli (Ansa)

ROMA – Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha incaricato l’Ispettorato di via Arenula di compiere accertamenti sul caso del permesso premio concesso a uno dei tre killer condannati per l’omicidio del vigilante Francesco Della Corte per il suo diciottesimo compleanno. L’Ispettorato compirà accertamenti preliminari “volti a valutare la correttezza della procedura ed eventuali condotte disciplinarmente rilevanti”.

L’indignazione per le foto della festa sui social

Le fotografie della festa del ragazzo – che si è svolta in una sala canonica accanto al carcere minorile di Airola – pubblicate sui social network hanno generato dure reazioni da parte dei familiari del vigilante ucciso: Franco Della Corte venne colpito il 16 marzo 2018, all’esterno della stazione della metro, nel quartiere di Piscinola, a Napoli, con una spranga per sottrargli la pistola.

“Non si è mai scusato con la famiglia”

Dure critiche al provvedimento di temporanea clemenza erano giunte dai sindacati della polizia penitenziaria. Per il presidente dell’Uspp Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio, è molto grave che il nullaosta sia stato dato a chi “non si è ravveduto” e “non si è mai scusato con la famiglia”. E’ lecito far uscire condannati dal carcere, spiegano, ma “per favorire percorsi di rieducazione”, non per partecipare “ad eventi ludici, come spettacoli e feste private”.

Il capo della Polizia: “Come dar torto alla famiglia”

A chi gli riporta la rabbia della famiglia del vigilante, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, a Napoli per l’inaugurazione della nuova sala operativa della Questura aveva risposto: “come dargli torto”. Il problema, ha aggiunto, “è che questo Paese morirà di bulimia normativa. Si fanno leggi in continuazione che poi alla fine non producono gli effetti, c’è la necessità di una rivisitazione complessiva. Il tema è che gli interventi normativi spot a volte producono più danni del preesistente. C’è una parolina magica che però nel nostro paese ha sempre avuto poco successo ed è riforma”. (fonte Ansa)

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