X

Pertini, i bimbi contesi. Tutto, forse, per uno scambio di cognomi

di Maria Elena Perrero |16 Aprile 2014 9:37

Pertini, i bimbi contesi. Tutto, forse, per uno scambio di cognomi

ROMA – Scambio di embrioni all’ospedale Sandro Pertini di Roma. I gemellini sono contesi tra due mamme: quella che li sta portando nel proprio utero vuole tenerli, ma la madre degli embrioni annuncia battaglia. Una tragedia forse causata da uno scambio di cognomi sulle provette. 

Almeno così parrebbe dalle parole della donna rimasta senza figli, e che adesso reclama i gemellini portati in grembo da un’altra. Le sue parole sono riferite da Flavio Haver sul Corriere della Sera. 

“Ero in sala d’attesa con mio marito. Insieme con noi, c’erano le altre coppie. Ero tesa, emozionata. A un certo punto mi ha chiamato un’infermiera e mi ha detto: “Prego, signora, venga”. Sono entrata nella sala, saranno passati una decina di minuti e quella stessa infermiera mi ha detto: “Ci scusi, signora. Ma non tocca a lei: ha un cognome simile a un’altra, l’abbiamo chiamata per errore”. Sono uscita e ho aspettato nuovamente che arrivasse il mio turno. Lì per lì, non ho avuto alcun sospetto. Certo, sapendo quello che è accaduto adesso mi spiego molte cose…”.

Probabile, quindi, che la tragedia sia nata da uno scambio di provette a causa di cognomi simili. La coppia senza figli ha presentato un esposto in Procura che ha portato all’apertura dell’inchiesta. Attraverso il loro avvocato i due coniugi, impiegati romani lei in una società privata, lui in un’azienda di trasporti pubblici, hanno annunciato che

“se ci sarà la prova inconfutabile che quei gemellini nasceranno da un embrione nostro, faremo di tutto per averli. Sono figli nostri”.

Ma l’altra coppia, quella che i due gemellini li sta portando in grembo, non intende lasciarli andare. E’ stato proprio perché i due coniugi, entrambi psicologi di Roma, hanno deciso di eseguire la villocentesi di controllo al Sant’Anna che hanno scoperto che i due piccoli non sono loro.

“Se la mia cliente avesse voluto abortire, lo avrebbe già fatto”, ha sottolineato il loro avvocato. E del resto è proprio così, anche se duro da dire e da sentire. Ma di certo, intende l’avvocato, se la signora porta avanti la gravidanza è perché è intenzionata a tenere i bimbi. Detto questo, il legale ha chiesto “silenzio e rispetto della privacy” per i propri assistiti:

“Erano già molto provati da quello che avevano scoperto. Poi la pubblicità data alla vicenda ha contribuito ad aumentare la pressione”.

Scelti per te