ROMA – Tra maggio e giugno due neonate sono morte a causa della pertosse: nate a poca distanza una dall’altra sono state trasferite all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo ma non ce l’hanno fatta a superare la crisi. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Entrambe non erano state vaccinate. Così come le madri, un’italiana di Treviglio e una romena: entrambe non erano mai state vaccinate.
La notizia, pubblicata sul Corriere della Sera, è stata diffusa via Facebook dal virologo Roberto Burioni, medico attivo nella campagna di sensibilizzazione a favore dell’uso dei vaccini. In un post ha spiegato di nuovo l’importanza delle vaccinazioni: “Fino agli anni 90 contro la pertosse abbiamo usato un vaccino estremamente efficace che era però gravato di alcuni effetti collaterali rari, ma non trascurabili – scrive Burioni – . Dopo quel momento siamo passati ad un vaccino detto “acellulare” che è sicurissimo, ma meno potente. Il vaccino acellulare (attualmente contenuto nell’esavalente) è efficace in quasi il 90% dei vaccinati, ma l’immunità tende a svanire con il tempo”.
“A causa di questa minore efficacia del nuovo vaccino, – prosegue il medico – e pure a causa delle mancate vaccinazioni, i casi di pertosse stanno aumentando. Il guaio è notevole in quanto la pertosse è pericolosissima per i bambini molto piccoli; inoltre, siccome l’immunità contro questa infezione è sempre molto debole, le madri non riescono a trasmettere ai loro figli una quantità adeguata di anticorpi durante la gravidanza: alla nascita i neonati saranno quindi estremamente vulnerabili. Possiamo però proteggerli ugualmente: prima di tutto dobbiamo vaccinare la madre in gravidanza, affinché abbia anticorpi da trasmettere”.