Pesaro, sacerdote cattolico diventa battista: scomuniche e polemiche

Pubblicato il 26 Marzo 2012 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA

PESARO, 26 NOV – Il set e' Montecerignone, il paese del Montefeltro dove Umberto Eco ha acquistato e ristrutturato l'abbazia che avrebbe ispirato il 'Nome della Rosa', e l'omonimo film. Ma scomuniche e eresie stavolta sono reali, e se non proprio al 1327, l'anno dei fatti narrati nel longseller, riportano comunque indietro di secoli. Un sacerdote cattolico, don Luca De Pero, ex parroco del paese, ha scelto di aderire alla Chiesa Battista (e di sposarsi), incorrendo nella scomunica 'latae sententiae' della Santa Sede Apostolica per i ''peccati di scisma ed eresia'', e per aver rotto la comunione ecclesiale con il proprio vescovo. Che, caso vuole sia mons. Luigi Negri, noto per le sue posizioni 'tradizionaliste', alla guida della Diocesi di San Marino-Montefeltro.

Dalla rivista e dal sito internet della diocesi, mons. Negri avverte le famiglie di Montecerignone che ''partecipare alla vita e alle attivita' di questa sedicente chiesa evangelica battista della Valconca'' comporterebbe per lui l'impossibilita' di ''impartire ai ragazzi i sacramenti dell'iniziazione cristiana''. La chiesa battista, osserva, ''non e' chiesa in senso proprio, come lo sono solo la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa''. E qui, a sentirsi offeso e ''scosso'' e' un politico laico, il vice presidente e assessore alla Cultura della Provincia di Pesaro Urbino Davide Rossi, di religione valdese. Rossi si e' rivolto alla stampa per replicare che a suo avviso le parole del vescovo ''riportano indietro di decenni il dialogo ecumenico''.

''Vi leggo – spiega – una mancanza di rispetto civile e una discutibile interpretazione del dialogo religioso, che considero diseducativa''. ''Forse mons. Negri non sa che la Chiesa Battista accede ai contributi dell'8 per mille, e celebra matrimoni riconosciuti anche ai fini civili''. ''Probabilmente non ricorda neppure che personaggi come Martin Luther King erano battisti''. L'auspicio e' ''un chiarimento fra i vertici della Federazione delle Chiese evangeliche e la Chiesa Cattolica, perche' se il pensiero di mons. Negri rispecchia quello della sua chiesa, proseguire nel dialogo ecumenico non avrebbe senso''.