PESARO – La convalida dei fermi a Donal Sabanov e Karim Bary, i due arrestati per l’omicidio dell’imprenditore Andrea Ferri a Pesaro, è stata rimandata al 12 giugno. Il gip Lorena Mussoni si è riservata di decidere entro tale data se confermare o meno gli arresti dei due presunti assassini. Ferri è stato ucciso lo scorso 4 giugno con 7 colpi di pistola, ma l’obiettivo dei killer era rapinarlo della chiave del caveau di uno dei suoi distributori di benzina. Sabanov, che era stato accolto come un figlio da Ferri, dopo l’omicidio avrebbe posato sorridente in palestra per le foto postate su Facebook.
I difensori di Bary, gli avvocati Filippo Maria Airaudo e Marco Conti, hanno chiesto al Gip di non convalidare il provvedimento restrittivo per Karim, perché il loro assistito non avrebbe preso parte all’agguato. La sera dell’omicidio Bary era fuori, in compagnia della ragazza di Sabanov e altri amici: dopo il delitto si sarebbe limitato a nascondere la pistola, poi fatta ”prontamente” ritrovare ai carabinieri.
A scagionare Bary ci sarebbe anche un colloquio fra lui e Sabanov, intercettato dai carabinieri subito dopo che i due erano stati fermati portati in caserma: “Guardami in faccia – avrebbe detto Bary all’amico – lo sai che io non ho sparato, che non c’ero”. E l’altro di rimando, “sì, lo so che non c’eri”.
Bary avrebbe avuto un ruolo marginale nella vicenda: distrarre la fidanzata del complice portandola fuori mentre Sabanov metteva in atto il suo piano di morte, e poi nascondere l’arma del delitto. Sabanov al contrario sostiene che Bary avrebbe ucciso Ferri per impossessarsi del denaro dell’imprenditore e saldare i propri debiti. Dopo l’omicidio i due sarebbero andati in pasticceria a Morciano a mangiare cornetti freschi, postando una foto su Facebook alle 2 di notte.