Peschereccio italiano dirottato a Tripoli, il primo dopo la fine di Gheddafi

MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 18 NOV – Mentre nella Libia del dopoguerra si discute della formazione del nuovo governo, i militari di una motovedetta libica in perlustrazione di fronte alle coste nordafricane, due giorni fa, hanno fermato il peschereccio di 33 metri ''Twenty Two'' di Mazara del Vallo e lo hanno dirottato nel porto di Tripoli.

E' il primo fermo di un motopesca italiano nel dopo Gheddafi ed e' come se continui ad aver peso il diktat del vecchio regime che estendeva il controllo nel mare fino a 72 miglia dalla costa, ben oltre il limite di 12 miglia per le acque territoriali.

I militari – anche se non vi sono notizie ufficiali – contestano ai pescatori di aver superato il ''loro confine acqueo immaginario'' e di aver commesso un illecito. Sull'imbarcazione, di proprieta' della societa' armatoriale ''Asaro Matteo Cosimo e Vincenzo'', vi sono 10 marittimi: 4 italiani e sei extracomunitari.

Il capitano e' Salvatore Cangemi, 56 anni, gli altri italiani sono Francesco Cangemi, Emanuele Capizzo e Vincenzo Ingrande. L'imbarcazione – non si sa a quante miglia dalla costa sia stata fermata – dopo gli accertamenti dei militari a bordo e' stata scortata per circa due ore fino alla banchina militare di Tripoli. L'equipaggio del peschereccio, e' in stato di fermo, dice il portavoce della Farnesina Maurizio Massari che rassicura sul fatto che ''al capitano Salvatore Cancemi ed agli altri membri dell'equipaggio – secondo quanto constatato dal personale dell'ambasciata che si e' recato a bordo – viene assicurato un buon trattamento''. ''I rapporti con i militari incaricati della custodia sono improntati a cordialita''' aggiunge.

''La rappresentanza diplomatica a Tripoli ha effettuato passi ad adeguato livello presso le autorita' libiche, volti a rappresentare la viva aspettativa italiana che si arrivi al piu' presto ad una positiva conclusione della vicenda'' spiega ancora Massari ribadendo che ''personale dell' ambasciata ha svolto una visita del peschereccio, ormeggiato in banchina, allo scopo di acquisire informazioni di prima mano sulla situazione, e rassicurare l' equipaggio sull' attivo interessamento della Farnesina''.

''Mi auguro che questo ennesimo sequestro – dice Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara del Vallo – convinca le autorita' italiane e quelle libiche che e' necessario istituire un tavolo comune nel quale si stabiliscano le regole per lo sfruttamento delle risorse ittiche anche al fine di migliorare i rapporti bilaterali ed assicurare il benessere alle popolazioni rivierasche''. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, esprime ''solidarieta', a nome dell'intera giunta, ai marittimi coinvolti, per i quali e' stato chiesto l'immediato rilascio''.

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