Peschiera del Garda: maxi-rissa e molestie sessuali, doppia indagine. Sul vecchio treno nemmeno una telecamera

Molestie sessuali alle cinque minorenni sul treno da Gardaland, così vecchio che non c'era nemmeno una telecamera

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Giugno 2022 - 15:41 OLTRE 6 MESI FA
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Peschiera del Garda: sul treno delle molestie nemmeno una telecamera (Ansa)

Peschiera del Garda: maxi-rissa e molestie sessuali, doppia indagine. Non potranno contare sulle immagini delle telecamere di sorveglianza del treno gli investigatori che si occupano delle molestie subite da ragazze che il 2 giugno tornavano da Peschiera del Garda (Verona). Dove, nelle ore precedenti, si era tenuto un raduno con maxirissa sulla spiaggia.

Sul treno delle molestie nemmeno una telecamera

Il convoglio, non essendo di recente costruzione, non aveva infatti telecamere di sorveglianza. A differenza di quelli più nuovi, della flotta che percorre la linea Verona – Porta Nuova Milano.

Numerosi dei partecipanti ai disordini sulla spiaggia, a cui ha posto termine la Polizia con equipaggiamento antisommossa, si erano riversati in stazione ed erano saliti a bordo di quel treno.

Allo stato, alla Polfer di Milano risultano solo le cinque denunce iniziali da parte di ragazze che sono state pesantemente molestate sul convoglio da un gruppo di giovani, tra cui nordafricani, secondo il loro racconto. E che sono riuscite a scendere alla stazione successiva rispetto a Peschiera: Desenzano del Garda. Qui, mentre erano in lacrime, le hanno raggiunte i genitori.

Il giorno dopo hanno sporto denuncia a Milano e le denunce sono state trasmesse all’autorità giudiziaria di Verona competente per territorio.

Peschiera del Garda: maxi-rissa e molestie sessuali, doppia indagine

“In tribunale non si fanno processi sociologici. Considerata l’estrema gravità di quanto accaduto, è comprensibile invocare il massimo rigore. Ma prima bisogna attribuire con assoluta certezza i singoli reati a chi li ha commessi”. Lo dice il procuratore reggente di Verona Bruno Francesco Bruni al Corriere del Veneto commentando la maxirissa sul Garda. Entrambe le inchieste aperte dagli inquirenti scaligeri risultano per ora “contro ignoti, nei confronti di persone da individuare”.

A coordinare il doppio filone d’indagine sarà il pm Mauro Leo Tenaglia. “Il primo si concentrerà sui pesantissimi eventi accaduti in spiaggia e riguarderà danneggiamenti, risse, lesioni, rapine, devastazioni, vandalismi, interruzione di pubblico servizio – anticipa Bruni -.

Il focus della seconda inchiesta invece sono le molestie sessuali denunciate in treno da almeno cinque minorenni. Abbiamo appena ricevuto gli atti dai colleghi di Milano, la competenza a indagare spetta a Verona”.

“A riguardo si è ipotizzata una trentina di sospetti, ma nessuna delle ragazzine è stata finora in grado di riconoscere da foto e video colui o coloro che l’hanno ‘toccata’, indicando solo tatuaggi, capi d’abbigliamento e altri particolari a cui sarà comunque possibile trovare riscontro dai filmati, ma ci vorrà del tempo”.

Peraltro, per Bruni, le vittime sarebbero “più numerose rispetto alle cinque che hanno sporto denuncia, almeno il doppio”.

Decine di filmati da social e telecamere: saranno prove 

Quanto alle prove a disposizione degli investigatori per stringere il cerchio sul branco si profilano, oltre alle possibili testimonianze dirette, principalmente due piste.

Le decine di video pubblicati sui social e le immagini di videosorveglianza girate alla stazione di Peschiera e nei pressi del lungolago dov’è andato in scena il raduno sfociato in scorribande e violenze fino all’intervento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa.