Peschiera del Garda, recuperati due cadaveri con le mani legate e la testa in un sacchetto

Pubblicato il 20 Settembre 2010 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

Due cadaveri, con mani e piedi legati, sono stati recuperati all’alba del 20 settembre a Peschiera del Garda (Verona) dai carabinieri. A scoprire il primo corpo, un uomo di circa 70 anni, la sera del 19 settembre, due dipendenti di un bar, che stavano pulendo una piattaforma sull’acqua utilizzata durante la bella stagione.

La vittima, secondo quanto accertato dai militari di Peschiera del Garda,  aveva le mani legate dietro la schiena e la testa nascosta in un sacchetto.  Sul corpo dell’anziano non sarebbero stati notati colpi di arma da fuoco. Questo particolare ha aperto la strada all’ipotesi che la morte possa essere avvenuta per strangolamento.

”Abbiamo capito subito che c’era qualcosa che non andava – ha raccontato il titolare del bar – e abbiamo chiamato i carabinieri”. Non è possibile al momento ipotizzare quando il corpo sia stato gettato nelle acqua del Canale di Mezzo. ”Due giorni fa quando abbiamo fatto lo stesso intervento di manutenzione alla piattaforma – afferma il barista – non ci siamo accorti di nulla”.

Il secondo corpo, quello di una donna, è stato trovato, invece, stamani, 20 settembre, dai coniugi Nadia Tinelli e Luca Bertoldi, titolari della pizzeria ‘La vela’ sulla riva del Canale di Mezzo, in viale Cordigero. ”Abbiamo visto un cartone impigliato nelle alghe – ha spiegato Nadia Tinelli – con un rampino, assieme a mio marito, lo abbiamo avvicinato a riva. Era legato con del nastro da pacchi tranne che nella parte centrale. Con l’uncino abbiamo sollevato una parte dell’involucro ed ho visto spuntare un avambraccio gonfio. A quel punto ho chiamato i carabinieri”.

La donna è  stata riportata sulla riva poco dopo l’una dai vigili del fuoco. Di età tra 60 e 65 anni, secondo le prime indicazioni dei carabinieri, la vittima indossava una polo blu e una gonna rossa. ”Il viso non si vedeva – ha proseguito Tinelli – perché aveva una borsa di nylon, ma abbiamo visto che i polsi erano legati e probabilmente anche le gambe”. Durante un primo esame del medico legale gli investigatori hanno trovato nel reggiseno della donna due rotoli di banconote rispettivamente da 120 e 80 euro. Secondo i militari, la vittima, che non portava la fede, sarebbe italiana e non presenterebbe segni di arma da fuoco. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno scandagliato il Mincio nei pressi del ritrovamento del cadavere senza tuttavia recuperare altro materiale.