PIACENZA – L’allerta per la piena del fiume Po, che aveva sfiorato i 5,30 metri a Cremona, dal pomeriggio di mercoledì 23 ottobre è rientrata. E’ infatti iniziala la lenta fase di deflusso.
Via Nino Bixio a Piacenza era stata precauzionalmente chiusa dalla Protezione civile per essere poi riaperta al traffico poco dopo. L’ondata di piena era iniziata martedì, portando con sé una cisterna che i vigili del fuoco assieme al Genio pontieri avevano recuperato e assicurato a riva.
La grande cisterna di metallo che la corrente del Po in piena stava trascinando verso valle aveva portato alla chiusura temporanea del tratto nord della via Emilia, della ferrovia e dell’autostrada A1, considerato che le tre vie di comunicazione hanno tutte un ponte che attraversa il fiume a Piacenza. La chiusura era stata decisa dalla Prefettura di Piacenza ed era durata 40 minuti, nel timore che la cisterna potesse trasportare materiali pericolosi.
Per il recupero, particolarmente difficoltoso a causa della forte corrente di piena, hanno lavorato i Vigili del Fuoco e i militari del secondo reggimento Genio Pontieri di Piacenza. Con alcune imbarcazioni aveva individuato la cisterna e la stavano scortando in attesa dell’intervento di un mezzo dell’esercito che poi è stato in grado di bloccarla.
Livello Po crescerà in Piemonte: colpa della nuova perturbazione
Il grande fiume del Nord Italia continua però a far paura. Sono previsti in crescita, a partire dalle prime ore di giovedì 24 ottobre, i livelli del fiume Po nel tratto piemontese, a seguito di una nuova perturbazione attesa a partire dalla serata di mercoledì 23 ottobre nei settori occidentali del bacino.
In particolare, come indica l’AIPo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po, si prevede nel tratto piemontese il superamento della soglia 1 di criticità (colore giallo-criticità ordinaria) nell’arco delle prossime 24 ore ed il possibile superamento della soglia 2 (colore arancione – criticità moderata) nel corso delle ore successive.
Il personale AIPo, già mobilitato dai giorni scorsi nell’area piemontese, assieme a tutti gli Enti facenti parte del sistema di protezione civile, per fronteggiare le criticità sugli affluenti, è operativo nel monitoraggio delle opere idrauliche di competenza (arginature, chiaviche, ecc.) e dal Servizio di piena centrale di Parma, sempre in coordinamento con i sistemi regionali e locali di protezione civile.
Fonte: Agi, Libertà, il quotidiano di Piacenza