Piacenza, ritrovato Ritratto di Signora di Klimt rubato nel 1997: era nascosto in una intercapedine del museo

Ritratto di Signora di Gustav Klimt

PIACENZA – Potrebbe essere stato ritrovato il “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt rubato nel 1997 dalla galleria d’arte moderna Ricci Oddi di Piacenza. Sono in corso accertamenti per verificare l’autenticità del prezioso dipinto trafugato quasi 23 anni fa.

La scoperta è avvenuta durante i lavori di ripulitura di una parete esterna della stessa galleria piacentina. All’interno di una sorta di intercapedine è stato trovato un sacco che conteneva il dipinto. La polizia ha avvisato anche i carabinieri per la tutela del patrimonio culturale che si occuperanno della vicenda per svolgere tutte le verifiche del caso.

Il presunto dipinto di Klimt è già stato trasferito in una località segreta e protetta, a disposizione della magistratura, che nominerà quanto prima dei periti per attestarne o meno l’autenticità. Il presunto Klimt è stato ritrovato dai giardinieri impegnati nella manutenzione del verde: sfrondando dell’edera hanno infatti trovato la nicchia con dentro un sacco nero, all’interno del quale c’era il quadro.

Era la mattina del 22 febbraio 1997 quando fu scoperto il furto. Il dipinto era stato portato via in uno dei tre giorni precedenti, ma la scoperta fu tardiva a causa di un trasloco di questa e altre opere nella vicina piazza Cavalli per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. Un furto con molte zone d’ombra: non fu mai chiaro se il capolavoro venne fatto uscire dal tetto (la cornice fu trovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall’ingresso principale.

Da allora tante piste investigative sono state seguite dai carabinieri, alcune delle quali avevano portato anche all’estero sulle tracce di trafficanti d’arte. Pochi anni fa, infatti, l’inchiesta era stata riaperta dopo il ritrovamento di tracce del Dna di uno dei ladri sulla cornice ed era spuntata, sulla base di una testimonianza, una misteriosa pista esoterica: il quadro, rubato su commissione, sarebbe finito nelle mani di una setta satanica di Piacenza che lo avrebbe utilizzato per un rito propiziatorio in un cimitero, poi lo avrebbe chiuso nella bara di una bambina.

Durante le prime indagini, invece, vennero indagati i custodi della Galleria, ma la loro posizione fu ben presto archiviata dal gip per mancanza di prove. 

Fonte: Agi, Ansa

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