CASSINO – Colpo di scena nell’omicidio del piccolo Gabriel, il bimbo di due anni strangolato a Piedimonte San Germano in provincia di Cassino. Dopo che la madre ha confessato il delitto e il padre Nicola Feroleto si è detto disperato a Pomeriggio 5 da Barbara D’Urso, l’uomo è stato portato in caserma la sera del 19 aprile. A Feroleto sarebbe stato notificato dai carabinieri un avviso di garanzia per concorso in omicidio. L’uomo è stato poi fermato nella notte, al termine di un lungo interrogatorio.
Clemente Pistilli su Repubblica scrive che gli inquirenti hanno portato in caserma anche Feroleto, il papà del piccolo. La mamma Donatella Di Bona, 28 anni, dopo aver accusato anche il compagno 50enne e padre del bambino, ha poi tentato di scagionarlo confessando l’omicidio del figlioletto “perché piangeva troppo, ero esasperata”.
La Di Bona, che soffre di depressione e non lavora, ha dichiarato che durante una passeggiata il piccolo ha iniziato a piangere dicendole di voler tornare dalla nonna e che lei, esasperata, gli ha chiuso la bocca con una mano e l’ha strangolato con l’altra. Poi ha tentato di inscenare un investimento da parte di un’auto pirata. Una versione smentita sia dai graffi sul corpo del bimbo e della mamma, sia dalla confessione di quest’ultima.
Secondo gli inquirenti però la donna non era da sola, ma anche il padre Nicola era presente al momento dell’omicidio di Gabriel. Una ricostruzione che deriva dalle incongruenze nel racconto dell’uomo su quanto accaduto quel giorno, racconto ribadito davanti alle telecamere in diretta televisiva in cui si diceva disperato e affranto. Dettagli che non coincidono con precedenti dichiarazioni che hanno insospettito le forze dell’ordine e così è scattato l’avviso di garanzia.
Per gli investigatori il papà di Gabriel potrebbe aver assistito al delitto senza fare nulla per impedirlo o aver partecipato attivamente. Intanto oggi dovrebbe svolgersi l’autopsia sul corpo del bambino da cui potrebbero emergere altri dettagli utili agli investigatori.
Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Frosinone vanno avanti per fare piena luce su quello che è accaduto mercoledì pomeriggio. L’ipotesi è che a far scattare la violenza della mamma di Gabriel possa essere stato un banale capriccio del bambino, il suo pianto disperato perché voleva tornare a casa della nonna. La mamma inizialmente aveva raccontato che il figlio era stato investito da un’auto pirata, ma la sua versione non ha convinto gli investigatori.