ROMA – L’intervento della Camera Penale di Milano, che ha invocato la sostituzione del consigliere Piercamillo Davigo alla locale cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, “è irricevibile perché contrario a elementari regole di correttezza istituzionale, trascurando che, nell’occasione, il dott. Davigo interverrà in rappresentanza dell’istituzione consiliare tutta”. È la posizione della Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm.
Invece di confrontarsi con il merito delle dichiarazioni altrui, sottolinea la nota dell’Associazione Nazionale Magistrati, “si pretende che al soggetto portatore di opinioni divergenti venga tolta la parola.
L’iniziativa, mera provocazione, contraddice i valori che predica di tutelare e si inscrive nella sgradevole ma purtroppo diffusa tendenza di alimentare inutili polemiche al solo fine – conclude l’Anm – di fare scalpore”.
Nella sua nota la Camera Penale di Milano aveva chiesto che il consigliere del Csm Davigo non partecipasse all’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà nel distretto il 1 febbraio prossimo a causa delle opinioni più volte espresse da Davigo.
“Spiace che l’associazione locale dei penalisti abbia colto anche questa occasione per perseguire, con modalità del tutto inopportune, i propri scopi di propaganda, compiendo uno sgarbo istituzionale verso il Csm e mostrando una mancanza di rispetto verso l’Ordine giudiziario e il consigliere Davigo”, scrive la Giunta distrettuale milanese dell’Anm in riferimento alla lettera con cui la Camera penale di Milano ha chiesto che non sia Davigo a rappresentare il Consiglio superiore all’inaugurazione dell’Anno giudiziario, il primo febbraio, nel capoluogo lombardo.
“Abbiamo appreso con stupore e disappunto della missiva – scrive l’Anm milanese – che la Camera Penale di Milano ha indirizzato, addirittura, al Capo dello Stato, oltre che al Csm ed ai vertici degli uffici giudiziari nazionali e milanesi, esprimendo la propria contrarietà alla partecipazione alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario a Milano da parte di Piercamillo Davigo, in rappresentanza del Csm, indicandola come istituzionalmente inopportuna e permettendosi di invitare il supremo organo di autogoverno a rivalutare la propria deliberazione. Invito giustamente stigmatizzato come irricevibile dal Comitato di Presidenza del Csm in data 28 gennaio”. Il “Collega”, scrive ancora la Giunta milanese, “già in servizio a Milano per molti anni, è membro togato eletto dai magistrati nel supremo organo di autogoverno, che lo ha designato a rappresentarlo a Milano per la cerimonia: la Anm del distretto, a nome di tutti i magistrati, è ben felice di accoglierlo”. (Fonte: Ansa)