Piercing fai-da-te, i ragazzi si "bucano" a scuola

MILANO – Per molti adolescenti il piercing e' quasi un obbligo: da' senso di appartenenza e rappresenta un modo per 'trasgredire'. Il problema e' che lo vogliono anche i giovanissimi; e se nei negozi autorizzati non possono farlo (ci vogliono almeno 14 anni, o l'autorizzazione dei genitori) ci pensano da se', tra i banchi di scuola, con aghi sterilizzati male o graffette. Le infezioni, ovviamente, sono dietro l'angolo.

''Gli adolescenti si fanno i piercing a scuola, tra di loro – racconta Mauro Paradisi, specialista in dermatologia pediatrica, durante il congresso della Societa' italiana pediatria in corso a Milano – perche' magari ne se sono fatti uno in negozio, e pensano che sia facile anche fare da se'. Addirittura ci sono quelli che per tenerlo nascosto ai genitori continuano a metterselo e toglierselo, esponendosi alle gravi infezioni da staffilococco aureo''. Non ci sono dati certi, continua l'esperto, ma quel che e' sicuro e' che i giovani, se non hanno un compagno che li 'buca' a scuola, cercano negozi di piercing e tatuaggi non autorizzati. ''Un rapporto realizzato dall'universita' di Padova – dice Paradisi – ha dimostrato che e' bassa la percezione dei rischi soprattutto nei piu' giovani e tra i maschi. Proprio per questo si affidano senza problemi a negozi non autorizzati, esponendosi a rischi molto piu' grossi''. Un altro studio, su un campione di piu' di 9 mila studenti, dice che ''un giovane su tre ha un piercing mentre uno su quattro e' tatuato. Quasi il 50% dei tatuatori italiani svolge illegalmente la propria attivita', lavora sulla sabbia o per terra, in modo improvvisato e senza nessun rispetto per le norme vigenti imposte dall'Istituto Superiore di Sanita'''. Anche andare in un negozio autorizzato, pero', non risparmia dagli effetti avversi: ''Se si va da tatuatori con esperienza ci sono comunque complicanze, che possono essere infezioni, sanguinamento, cheloidi, e si presentano dal 10% al 30% dei casi. Le zone piu' a rischio sono la bocca, la zona attorno agli occhi, le cartilagini e i genitali''. Secondo un altro studio fatto in Gran Bretagna, riporta Paradisi, ''meta' delle donne tra i 16 e i 24 anni ha almeno un piercing. Tra loro si sono osservate complicazioni nel 31% dei casi, e in circa l'1% di questi c'e' stato addirittura bisogno dell'ospedalizzazione''.

Uno dei casi piu' gravi registrati e' stato quello di una diciottenne sana che, dopo un piercing al setto nasale, ha sviluppato un'endocardite da staffilococco aureo (grave infezione del cuore), complicata da piu' embolie settiche. ''E' quindi importante – conclude l'esperto – educare i ragazzi sulle complicanze infettive o comunque pericolose dei piercing, specie i ragazzi piu' giovani e di sesso maschile. Perche' sono proprio loro che sono meno consapevoli dei rischi alla salute legati a piercing e tatuaggi''.

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