Pierdante Piccioni, smemorato di Codogno: perde 12 anni, torna a fare il medico

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Marzo 2015 - 19:48| Aggiornato il 5 Marzo 2015 OLTRE 6 MESI FA
Pierdante Piccioni perde 12 anni di memoria dopo malore: torna a fare il medico

Pierdante Piccioni perde 12 anni di memoria dopo malore: torna a fare il medico

LODI – Pierdante Piccioni ha avuto un malore nel 2013 e ha dimenticato gli ultimi 12 anni della sua vita. Un blackout che lo ha riportato al 2001, tanto che non riconosceva i suoi figli ormai cresciuti, e che lo ha portato a reiniziare il suo percorso lavorativo da medico d’emergenza, Piccioni ora, a due anni dal malore, è tornate a lavorare come medico d’emergenza all’ospedale Codogno, in provincia di Lodi.

Pierdante racconta la sua storia alla Adnkronos e spiega che all’improvviso sono stati cancellati 12 anni della tua vita:

“I ricordi e le emozioni vissute in questi 12 anni non li ho più, è come se fossi rinato. Quello che so oggi, l’ho dovuto reimparare con grande fatica. Ma come medico ho acquisito una capacità diversa, avendo vissuto quest’esperienza: capire, ascoltare ed essere utile agli altri. Nessuno può dirmi “tu non capisci”, al massimo “tu non ti ricordi””.

L’uomo, nato nel 1959, si è sentito male il 31 maggio 2013:

“All’improvviso nel mio “hardware” mancavano 12 anni. Per me è stato uno choc. Mi sono svegliato all’ospedale di Pavia con un’emiparesi destra convinto di stare nel 2001. Sarei scappato via, vedevo mia moglie invecchiata, i miei figli che io ricordavo bambini con la barba. Quando mi sono guardato allo specchio, a momenti svenivo”.

Per Piccioni è così iniziato un lungo periodo di controlli, esami e riabilitazione:

“La strategia clinica prevedeva il superamento della sindrome post-traumatica da stress con una riabilitazione neuropsicologia. Dopo 6 mesi da una risonanza magnetica sono venute fuori le cicatrici a livello neurologico che evidenziavano la falla nella memoria”.

Una vita surreale quella vissuta da Piccioni, che arrivato al 2013 pensava ci fosse ancora la lira e Berlusconi al governo, non sapeva del crollo delle Torri Gemelle né delle dimissioni di Papa Benedetto XVI:

“Da tifoso della Juventus apprendere che siamo andati in serie B non è stato bello – chiosa sorridendo Piccioni – ma sopratutto chiedere di mia madre e, purtroppo, scoprire che è morta. E’ stato tremendo”.

Ma non ha rinunciato alla carriera da medico:

“Grazie alla mia famiglia e ai colleghi dell’Academy of Emergency Medicine and Care (AcEMC), un’associazione scientifica interdisciplinare che riunisce medici con ogni specializzazione che operano nell’ambito della medicina d’emergenza-urgenza, mi sono rimesso a studiare per colmare il gap di questi 12 anni di buco della mia memoria.

La mia esperienza e le mie conoscenze di medico non sono mai state in discussione, ma ad esempio non ricordavo di essere anche professore e primario. E facevo parte per l’Acemc di un gruppo di lavoro al ministero della Salute. Sono ripartito dall’ufficio formazione dell’Asl di Lodi, poi con grandi sforzi e molta caparbietà  ho avuto il via libera per tornare in prima linea, al pronto soccorso”.