E' morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre del delitto dell'Olgiata E' morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre del delitto dell'Olgiata

E’ morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre del delitto dell’Olgiata

E' morto Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre del delitto dell'Olgiata
Delitto Olgiata. E’ morto il vedovo della contessa uccisa nel 1991 (Ansa)

ROMA – E’ morto a 77 anni in seguito ai postumi di ictus Pietro Mattei, vedovo della contessa Alberica Filo della Torre, assassinata in casa il 10 luglio 1991. Un caso che finì al centro della cronaca nera dell’epoca noto come il “giallo dell’Olgiata”, dal nome del ricco comprensorio residenziale alle porta di Roma sulla via Cassia. Fu lui a trovare il cadavere della moglie in villa la mattina del giorno del decimo anniversario del loro matrimonio. Il delitto rimase senza colpevole per una quindicina di anni, anzi lo stesso marito finì nella lista dei sospetti. 

Fu proprio la strenua volontà di Pietro Mattei a far riaprire le indagini nel 2007 e finalmente assicurare l’assassino della moglie, allora 42enne, alla giustizia. E come nella migliore tradizione dei gialli, l’assassino era il maggiordomo. In questo caso Manuel Winston, cameriere filippino ed ex dipendente della contessa. Che lo licenziò qualche tempo prima per problemi legati all’alcol.

Usò uno zoccolo per tramortire la vittima prima di strangolarla con il lenzuolo del letto. Proprio sul lenzuolo le tracce ematiche a lui riferibili e decisive ai fini della prova. Il tribunale lo condannò a 16 anni di carcere avendo usufruito del rito abbreviato dopo la rapida confessione. E perché, per la lentezza della giustizia italiana, l’aggravante della rapina cadde in prescrizione. Prima del maggiordomo furono seguite diverse piste rivelatesi infondate ma offerte comunque al grande pubblico.

Nel ‘giallo dell’Olgiatà un groviglio di piste coinvolse vari personaggi tra cui Roberto Iacono, figlio dell’insegnante di inglese dei figli della famiglia Mattei. O il funzionario dell’allora Sisde Michele Finocchi, amico della coppia, arrivato nella villa subito dopo la scoperta del delitto. (fonte Corriere della Sera)

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