Pietro Morreale tenta di darsi fuoco in carcere nel giorno del funerale di Roberta Siragusa, sua ex fidanzata Pietro Morreale tenta di darsi fuoco in carcere nel giorno del funerale di Roberta Siragusa, sua ex fidanzata

Pietro Morreale, tenta di darsi fuoco in carcere nel giorno del funerale di Roberta Siragusa, sua ex fidanzata

Pietro Morreale ha tentato di darsi fuoco in carcere? Così scrive l’AdnKronos. Pietro è accusato di aver ucciso la sua fidanzata, Roberta Siragusa. La notizia è stata battuta proprio nel giorno in cui si svolgono i funerali di Roberta, la 17enne uccisa a Caccamo tra 23 e 24 gennaio.

Ironia macabra della sorte, l’assassino avrebbe tentato di dare fuoco al cadavere di Roberta. Del cui delitto, è bene ricordarlo, Pietro si è sempre professato innocente. 

Pietro Morreale aveva fatto ritrovare il cadavere di Roberta Siragusa

Pietro Morreale ha fatto ritrovare il corpo della fidanzatina, Roberta Siragusa di 17 anni. La scomparsa della ragazza era stata denunciata dai genitori. Il cadavere, parzialmente bruciato, era in un burrone a Caccamo. Pietro, 19 anni, appare come un ragazzino che sembra più giovane della sua età. Capelli corti, volto pulito, amante del Kick boxing. Su Facebook ha 2925 amici e tante foto soprattutto selfie, qualcuna con la sorella e la vittima.

Dopo il fermo, è stato ricoperto di insulti proprio sui social. Dove molti utenti lo hanno incolpato prima del processo.

Funerale di Roberta Siragusa a Caccamo

Tutta Caccamo si è stretta attorno alla famiglia di Roberta Siragusa, la ragazza di 17 anni uccisa nella notte tra il 23 e il 24 gennaio. Dell’omicidio è accusato il fidanzato 19enne della ragazza, Pietro Morreale. La salma della giovane è arrivata in chiesa portata a spalla da amici e parenti.

Un lungo applauso e il suono della campane hanno accolto la bara bianca di Roberta nella chiesa della Santissima Annunziata. Il paese sulle Madonie si è fermato per rendere omaggio alla giovane, con le saracinesche dei megozi abbassate e i manifesti listati a lutto. Prima della celebrazione l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha voluto incontrare i genitori e il fratello di Roberta. Un breve abbraccio per dimostrare la sua vicinanza a questa famiglia distrutta dal dolore.

Funerali Roberta Siragusa: l’omelia dell’arcivescovo di Palermo

“Siamo qui, sconvolti. Senza parole. Dinnanzi al corpo martoriato di Roberta. Vita che ci è stata rubata. Perché? Ancora una volta, risuona un grido: perché? Perché questo strazio indicibile inflitto ai cari genitori Iana e Filippo, al fratello Dario, ai familiari, agli amici, alla città intera? Una vita distrutta e rubata troppo presto, in modo oltremodo crudele”.

“Oggi vediamo come la violenza abbia distrutto la bellezza di Roberta. Un corpo che aveva il fuoco della vita e si apriva al fuoco dell’amore è davanti noi, sfigurato dalle fiamme della violenza”. Poi, rivolgendosi ai genitori distrutti dal dolore, l’arcivescovo ha detto. “Non ci sono parole per consolare il vostro strazio. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Roberta. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli; solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra “piccola” Roberta così martoriata”.

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