ROMA, 15 MAG – Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, a 24 ore dalla riesumazione della salma di Enrico De Pedis, il boss della Banda della Magliana che sarebbe collegato alla scomparsa della ragazza nel giugno del 1983, ha dichiarato: ''Quello di ieri e' un passo importante, almeno per togliere ogni dubbio. Era doveroso fare un'ispezione nella basilica di Sant'Apollinare per mettere un punto a questa ipotesi. Non ho mai creduto che Emanuela potesse trovarsi nella basilica e non lo credo tutt'ora. Se ci sono ossa piu' recenti, verranno analizzate, ma solo per togliere un dubbio''.
''Non credo che si trovi li', anche se la basilica di Sant'Apollinare si trova vicino alla scuola dov'e' stata vista per l'ultima volta – continua Pietro Orlandi in un'intervista a Tgcom 24 -. Da parte del Vaticano c'e' stata disponibilita', sono soddisfatti dell'operato della magistratura e sono pronti a collaborare, soprattutto per verificare l'operato del Vaticano in passato, che probabilmente non e' stato troppo pulito e cristiano. Una cosa e' certa: c'e' un filo che lega l'attentato al Papa, la morte di Calvi e la scomparsa di Emanuela. Non c'e' stata mai la prova della morte di Emanuela, quindi e' nostro dovere cercarla viva. In questi 29 anni sono state seguite piste mai approfondite, questa e' la prima. Quindi, qualunque siano i risultati, sono comunque soddisfatto per il passo fatto''.