Pieve di Coriano, donna cinese “dimenticata” in ospedale da 5 anni

Pieve di Coriano, donna cinese "dimenticata" in ospedale da 5 anni
Pieve di Coriano, donna cinese “dimenticata” in ospedale da 5 anni

PECHINO – Zheng è una donna cinese di circa 40 anni che dopo essere stata colpita da un ictus si trova da sola in un ospedale di Pieve di Coriano, in provincia di Mantova, ormai da 5 anni. Dimenticata in un letto e accudita dai medici e dagli infermieri, che sono diventati la sua famiglia.

Della donna, spiega Sabrina Pinardi sul Corriere della Sera, non si conosce nemmeno il vero nome:

“Tutti la chiamano Zheng, ma nessuno conosce il suo vero nome e sa chi veramente sia. Occhi a mandorla, capelli neri e fisico minuto. Da cinque anni, da quando un’ambulanza, nel febbraio del 2008, l’ha raccolta agonizzante in una casa di San Giacomo delle Segnate, nell’Oltrepò Mantovano, abbandonata in una stanza con un ictus e un’emorragia cerebrale, casa sua è diventato l’ospedale di Pieve di Coriano”.

La donna si trova dal 2009 nel reparto di Riabilitazione specialistica di Pieve, diretto da Giovanni Arioli, e non parla italiano. Ora però la donna deve lasciare l’ospedale, dopo 5 anni di degenza, e i medici lanciano un appello per trovarne i familiari:

“«Ha bisogno di tutto – spiega Clara Ronconi di Namasté che, con la donna cinese, ha trovato il modo di intendersi attraverso gesti e carezze -. I nostri volontari si alternano ad assisterla, ma senza la delicatezza del personale dell’ospedale questo non sarebbe possibile. E adesso, cosa accadrà? Che futuro ha davanti?»”.

Nonostante sia paralizzata, la donna non può rimanere nell’ospedale e i costi dell’assistenza sono alti:

“Il direttore sanitario, Renato Schiavello, ha convocato i sindaci di Pieve e di San Giacomo delle Segnate, l’Asl e la Croce Rossa per trovare al più presto una soluzione. Nel frattempo è pure spuntata una traccia da seguire per scoprire l’identità di Zheng, si è fatto vivo un figlio che vorrebbe riportarla a casa. Ma nessuno è in grado di pagare il viaggio, nemmeno il Consolato. E, soprattutto, nel suo villaggio, Zheng non avrebbe l’assistenza medica che le serve”.

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