Pino Daniele, auto a 280 km/h tra Civitavecchia e Roma

I funerali di Pino Daniele: Fabiola Sciabbarrasi è la seconda da destra, Amanda Bonini la seconda da sinistra (foto Ansa)
I funerali di Pino Daniele: Fabiola Sciabbarrasi è la seconda da destra, Amanda Bonini la seconda da sinistra (foto Ansa)

ROMA – È stata una corsa folle e disperata – nell’ultimo tratto, i 60 e passa chilometri di autostrada dopo l’Aurelia provenendo da Orbetello, a 280 km/h. Così ricostruiscono la corsa dell’auto che trasportava Pino Daniele in fin di vita e forse già morto tra Magliano – in provincia di Grosseto – a Roma. Di certo ancora poco c’è su questa ultima folle corsa. Forse alla guida del Suv c’era la compagna del cantante, Amanda Bonini.  L’ex moglie Di Pino Daniele, Fabiola Sciabbarasi, sembra confermare questa tesi: “Amanda era l’unica in macchina con Pino nell’ultimo viaggio”. Smentita invece dalla famiglia stessa la voce che la macchina durante il tragitto abbia forato all’altezza dell’Aurelia rallentando il viaggio.

Secondo  le ricostruzioni dei carabinieri di Orbetello sono le 21.10 di domenica quando, dopo il malore, parte la chiamata al 118. Dopo 45 minuti, alle 21.55 il suv partito con Pino Daniele a bordo, dopo aver percorso ad alta velocità alcune stradine interne presso Albinia e poi l’Aurelia, entra al casello autostradale di Civitavecchia; dopo solo quindici minuti, alle 22.10 è al casello della Capitale. Circa 70 chilometri percorsi in soli 15 minuti. Con una velocità media quindi di 280 km/h. Forse troppo anche per un Suv. Forse allora gli orari fin qui ricostruiti dai carabinieri non sono esatti. 

Secondo la stessa ricostruzione dei carabinieri l’ambulanza – dopo la chiamata delle 21.10 – è arrivata a Magliano in 16 minuti. Non trovando subito la villa del cantante l’equipaggio prova a contattare chi aveva chiamato il 118 ma chi risponde, probabilmente la compagna di Pino Daniele, avverte che non c’è più bisogno del soccorso perché intanto era stata presa la decisione di partire per Roma. Ma quando Pino Daniele arriva a Roma la situazione è già disperata: “Quando è arrivato nel nostro ospedale la situazione era talmente grave che subito è stato sottoposto a rianimazione cardiorespiratoria – ha spiegato Carlo Saitto, direttore generale Asl Roma C Sant’Eugenio -, purtroppo però dopo pochi minuti si è constatato il decesso”.

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