NAPOLI – Minacce, pugni su telecamere e macchine fotografiche e fili di collegamento strappati di proposito. ”E’ stato questo il trattamento riservato dai body guard dello staff di Pino Daniele a fotoreporter e operatori video, impegnati alla copertura giornalistica dello storico evento dei funerali del cantautore napoletano in piazza del Plebiscito”. A denunciare ‘‘i numerosi atti di violenza, documentati e diffusi anche sui social network”, l’Ugiv, il sindacato napoletano dei giornalisti dell’informazione visiva.
”L’inaudito comportamento dei body guard – si legge in una nota – è andato ben oltre la difesa del legittimo diritto alla privacy della famiglia Daniele. I funerali in piazza, ripresi in diretta da migliaia di smartphone erano da ritenersi in tutto e per tutto come evento pubblico e come tale potevano e, vista l’importanza, dovevano essere ripresi dai giornalisti presenti”. ”Professionalità e rispetto per il rito funebre hanno suggerito ai fotovideoporter di non reagire agli abusi da parte di quei pochi esaltati. Energumeni estranei alla macchina organizzativa messa in piedi in maniera encomiabile e in tempi record dal Comune di Napoli – sottolinea infine la nota – che hanno prevaricato il loro ruolo di garanzia del servizio d’ordine rischiando di macchiare lo storico evento caratterizzato dalla composta e sentita partecipazione delle decine di migliaia di persone presenti”.