Placido Domingo, l’orchestra dell’Arena di Verona non si è alzata in piedi per raccogliere l’applauso: ecco perché

Placido Domingo, l'orchestra dell'Arena di Verona non si è alzata in piedi per raccogliere l'applauso al termine di Turandot. E' accaduto lo scorso 26 agosto. Ora un comunicato diffuso dalla Slc-Cgil spiega l'accaduto.

di redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2022 - 08:59 OLTRE 6 MESI FA
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Placido Domingo, l’orchestra dell’Arena di Verona non si è alzata in piedi per raccogliere l’applauso (foto Ansa)

Un ammutinamento nel tempio della lirica. Nientemeno che contro il “re” della lirica: Placido Domingo.

Accade all’Arena di Verona dove gli orchestrali e il coro, affidando l’imbarazzante compito alla Slc-Cgil, hanno contestato le ultime perfomance del grande cantante nell’anfiteatro scaligero. Domingo è stato infatti definito “non più all’altezza della sua fama e del compito affidatogli“. Ciò, in particolare, per la difficile direzione dal podio di Turandot, il 26 agosto. Al termine dell’opera, l’orchestra non si è alzata nemmeno in piedi per raccogliere l’applauso.

Placido Domingo all’Arena di Verona: orchestra e coro non si alzano in piedi per raccogliere l’applauso del pubblico

Un ritorno non semplice quello di Domingo in Arena. Fin dall’inizio, le associazioni femministe, guidate da “Non una di meno”, contestavano l’ingaggio da parte di Fondazione Arena nonostante le accuse di molestie sessuali .

Ma qui il #meetoo non c’entra. Il popolarissimo tenore (e baritono) è finito sul banco d’accusa per la qualità delle sue esibizioni, come cantante e direttore d’orchestra. Il sindacato degli orchestrali ha spiegato che “il 25 e 26 agosto abbiamo assistito alla debacle totale delle due serate dedicate a Placido Domingo, il ‘Verdi Opera Night’ e la Turandot diretta dallo stesso artista”.

“Viste le imbarazzanti prove – prosegue il sindacato – ciò era stato previsto e denunciato dagli stessi artisti del coro, professori d’orchestra e tecnici di palcoscenico, i quali avevano capito che Domingo non era all’altezza della sua fama e del compito affidatogli dalla Fondazione”.

Nella serata del Gala Verdi aveva suscitato malumori tra il pubblico l’improvviso forfait di Domingo, poco prima della scena del banchetto di Macbeth, sostituito da Roman Burdenko per un improvviso calo di voce. La Cgil insiste: “Il risultato delle due serate è stato pessimo e soltanto la professionalità delle maestranze areniane ha permesso che l’evento non si tramutasse in un gigantesco fallimento”.

“Maestranze abbandonate a loro stesse”

“Nella Turandot (opera impervia per qualunque direttore, tanto più se non vengono fatte le dovute prove) – ricostruisce la Cgil – tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse, rischiando più volte di andare tutti gambe all’aria. A conferma di ciò, al termine dell’opera c’è stata una protesta dell’orchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo appena terminato, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi”.

Un bicchiere amaro fino al fondo. “Molti professori d’orchestra e artisti del coro non hanno dubbi. Quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico“. Attacchi ai quali, per il momento, non è giunta risposta dalla Fondazione Arena. Scl-Cgil ha chiesto infine alla Fondazione lirica di ripensare (“o annullare”) l’organizzazione del Galà Domingo previsto per il 2023.