Milano, il boss intercettato chiede al candidato Pdl: “Chi è il tuo padrino politico?”

Guido Podestà, presidente della provincia di Milano

Una chiacchierata intercettata al telefono tra un presunto boss della ‘ndrangheta e un imprenditore candidato per il Pdl potrebbe mettere nei guai il presidente della Provincia di Milano Podestà. ”Ma chi e’ quello che ti spiana la strada, il tuo padrino politico? Chi e’ il politico?”. Con queste parole Fortunato Valle, presunto boss finito in carcere nell’operazione della Dda di Milano su una cosca della ‘ndrangheta radicata nel milanese, si rivolge ad un altro degli arrestati, Riccardo Cusenza, un imprenditore che sta cercando di essere eletto nel 2009 alle elezioni amministrative del Comune di Cormano, nel capoluogo lombardo.

In una telefonata intercettata del 20 marzo 2009 Cusenza chiede a Fortunato Valle ”un aiuto per essere eletto alle prossime elezioni amministrative, informandolo di essersi candidato al Comune di Cormano nelle file di Forza Italia (Pdl)”. Cusenza, si legge ancora nell’ordinanza, non risponde subito alla domanda su chi sia il suo ”padrino politico”.

Circa un mese dopo, nel corso di un’altra telefonata, Cusenza spiega che ”un paio di famiglie calabresi mi danno una mano, vediamo di fare un po’ di numeri che entriamo in un buon giro anche politico”. In una conversazione del 27 aprile 2009, Cusenza vanta anche, spiega il gip, ”di essere molto vicino all’attuale presidente della Provincia di Milano Podestà”. Al telefono Cusenza dice: ”Con Podestà, bravo! Siamo culo e camicia, adesso verra’ all’aperitivo che organizziamo a Cormano”.

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