Poesia, è nata a Roma la prima bimba afghana di una delle donne fuggite da Kabul

di Redazione Blitz
Pubblicato il 9 Settembre 2021 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA
Poesia, è nata a Roma la prima bimba afghana di una delle donne fuggite da Kabul

Poesia, è nata a Roma la prima bimba afghana di una delle donne fuggite da Kabul FOTO ANSA

E’ nata a Roma all’ospedale San Filippo Neri la piccola Poesia, la prima bimba di una cittadina afghana fuggita da Kabul. A darne notizia il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Dal San Filippo Neri una bella notizia. E’ nata la prima bambina di una cittadina afghana fuggita da Kabul che avevo incontrato qualche giorno fa visitando un centro di accoglienza delle suore carmelitane – ha scritto su Twitter-. Benvenuta Ghazal! Il tuo nome vuol dire Poesia, ne abbiamo bisogno!”. Dopo il parto la mamma ha voluto ringraziare il personale sanitario per l’assistenza e l’accoglienza. 

Le parole della madre della bimba afghana nata a Roma

“Non avrei mai immaginato questa accoglienza, di trovarmi così bene. Nonostante tutto sono felice”. E’ quanto ha detto ai medici Neelai, la 31enne afgana scappata da Kabul che ieri sera ha partorito la sua prima figlia al San Filippo Neri di Roma. La donna, arrivata in Italia con due sorelle, è ospite in una struttura di accoglienza della Capitale. Il marito, invece, non è riuscito a lasciare l’Afghanistan.

La ginecologa e l’esperienza che ti cambia la vita

“Nonostante in consultorio vediamo tante situazioni difficili, questa è un’esperienza che ti cambia la vita”. Commenta così Laura Anelli, ginecologa responsabile dei consultori dell’Asl Roma 1 che ha seguito dal suo arrivo in Italia la donna afghana. “Nonostante l’organizzazione eccellente delle strutture di accoglienza ci sono storie tragiche, famiglie divise – aggiunge – davanti a tanto dolore non si può rimanere indifferenti. Ho iniziato a seguire la donna dal suo arrivo a Roma, 15 giorni fa circa. Quando l’ho vista la prima volta aveva gli occhi tristi, lo sguardo perso. Poi le cose sono andate meglio. Abbiamo cercato di fornire tutta l’assistenza necessaria e di farla sentire accolta”.