ROMA – Stop temporaneo alle nuove licenze per il gioco online: tra tre giorni, il 31 dicembre, i Monopoli di Stato metteranno in stand-by il rilascio delle 200 nuove concessioni previste dalla Legge Comunitaria 2009. Secondo quanto riposta l'agenzia specializzata Agipronews, non ci saranno proroghe alla procedura, che ha consentito finora il rilascio di 31 concessioni provvisorie ad altrettanti operatori italiani e comunitari.
La gara verrà chiusa quindi a fine anno per essere riaperta nel giro di qualche settimana: giusto il tempo tecnico necessario ad adeguare la convenzione – il contratto tra concessionari e Monopoli di Stato – alle regole di trasparenza introdotte dal Decreto Anticrisi anche per le società di gioco online e pubblicare la nuova versione aggiornata del bando di selezione.
Anche chi ha già una nuova concessione per il gioco sul web dovrà comunque sottostare ai nuovi parametri, che hanno l'obiettivo di elevare il livello di sicurezza e trasparenza del sistema: è prevista, tra l'altro, l'identificazione di chiunque detenga "direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale o al patrimonio superiore al 2%", e – sempre oltre la soglia del 2% – una certificazione antimafia per soci, direttori generali e soggetti responsabili delle sedi secondarie.
Le società interessate a entrare nel mercato dell'online "made in Italy" – trainato da poker e casinò online, circa 10 miliardi di raccolta complessiva stimata per il 2011, con il 92% restituito in vincite ai giocatori e incassi erariali per circa 180 milioni – saranno costrette così a stare 'ferme un turno' e attendere la riapertura dei termini.
Intanto il primo obiettivo fissato dalla Comunitaria, in termini di incassi per l'Erario, spiega Agipronews, è stato raggiunto e superato da Aams: l'una tantum da oltre 400mila euro versata da ciascuno dei 31 operatori (fra questi anche PosteMobile e Mondadori) ha portato 13 milioni per le casse statali, quasi il doppio dei 7 milioni preventivati nella relazione tecnica alla legge Comunitaria.
Alla cifra incassata per l'acquisto delle licenze, vanno poi aggiunti 21 milioni di euro nell'anno in corso e 30 milioni per il 2012 dall'emersione di parte del gioco illegale. Alla base della quantificazione, c'è l'ipotesi di un giro d'affari non autorizzato su Internet pari a circa 2 miliardi.
I commenti sono chiusi.