Polizia, casta batte Roma 8-1: 400 auto per le scorte, 50 per la sicurezza in città

ROMA – Quattrocento auto assegnate alle scorte di politici, magistrati e personaggi pubblici dei più disparati settori contro cinquanta auto assegnate al pattugliamento e alla difesa di Roma. Non sono numeri inventati o gonfiati e non sono numeri che vengono denunciati da questo o quel gruppo politico nel nome della lotta ai privilegi della casta.

Sono invece numeri forniti al Messaggero dal sindacato di polizia Silp Cgil che, per bocca del suo segretario Gianni Ciotti, parla apertamente di “indecenza” per le “diversità di trattamento tra le cosiddette personalità e i semplici cittadini”.

Spiega Laura Bogliolo sul quotidiano romano che per ogni servizio scorta è previsto un numero di agenti che va dai tre ai nove a seconda della personalità tutelata. In città, invece, per ciascuno dei 4 turni lavorativi, circolano 50 auto della polizia, ciascuna con a bordo 2 agenti.   Significa, spiega il sindacato, che “il ministero dell’Interno, per assicurare la scorta di un suo collega spende circa 360 mila euro tra straordinari, costi di acquisto delle auto e nove uomini impiegati. Per assicurare la sicurezza di un intero municipio come il Casilino (tra i più popolosi della capitale, circa 240 mila abitanti) spende meno: circa 350 mila euro per impiegare 110 uomini, pagare gli straordinari e affittare lo stabile”.

La situazione, insomma, è al limite. E ogni volta che in città c’è un evento a rischio d’ordine pubblico (una manifestazione per esempio, ma basta una partita di calcio), la copertura della città diventa minimale. E, con i tagli alla manovra, la situazione rischia di peggiorare. Ne è consapevole anche il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che parla di “un problema cui porre rimedio”.

Così, giovedì 21 luglio, la Provincia ha messo a punto un “Patto per Roma sicura”. Lo slogan è “mille occhi sulla città” e tra le proposte c’è quella di assegnare alla polizia municipale il controllo sui reati minori. Non solo: si chiede anche alla vigilanza privata un aiuto nel controllo del territorio. I vigilantes, però, non potranno intervenire ma solo segnalare e allertare la polizia. Insomma quello che fa un qualunque cittadino. L’unica differenza sta nel fatto che i circa 7000 vigilantes avranno un filo diretto con la polizia.

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