Polizia e forze dell'ordine, il nuovo bersaglio del popolo senza mascherina in Italia Polizia e forze dell'ordine, il nuovo bersaglio del popolo senza mascherina in Italia

Polizia e forze dell’ordine, il nuovo bersaglio del popolo senza mascherina

Polizia e forze dell’ordine nel mirino del popolo della movida. Quelli che non usano le mascherine (e aggrediscono chi vuole farle usare). 

Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli episodi di aggressione a Polizia e forze dell’ordine. “Rei” soltanto di provare a far indossare le mascherine nei luoghi della movida. “Colpevoli” di voler far rispettare la legge. “Colpevoli” di voler evitare altri contagi.

Ultimi episodi, in ordine di tempo: la sassaiola contro i poliziotti a Marina di Carrara e il vigile ferito alla mano da un uomo senza mascherina a Fontana di Trevi.

Aggressioni a Polizia per la mascherina: i timori di Gabrielli

“Non posso che sottolineare la grande professionalità e competenza dimostrate dagli agenti che non hanno reagito alle provocazioni evidenziando equilibrio e moderazione, comportamenti esemplari nella gestione dell’ordine pubblico”.

Tuttavia “avverto una forte preoccupazione per il clima di insofferenza che si registra nei confronti dell’operato delle forze dell’ordine negli ultimi tempi in diverse città italiane”. Lo ha detto il capo della Polizia Franco Gabrielli, come riportato dai quotidiani La Nazione e Il Tirreno.

Gabrielli parlava del gruppo di ragazzi che a Marina di Carrara, nella notte tra sabato e domenica, hanno lanciato vari oggetti contro gli agenti di polizia. Agenti che erano lì per sedare una lite tra due giovani in stato di ebbrezza.

“Le forze dell’ordine lavorano ogni giorno a tutela dei diritti costituzionali e per la sicurezza di tutti i cittadini”, ha evidenziato Gabrielli. “E’ forse il tempo di recuperare tutti il rispetto delle istituzioni e di chi in prima linea le rappresenta”.

Preoccupati anche i sindacati delle forze dell’ordine

Parla Valter Mazzetti, Segretario Generale della Federazione Fsp Polizia di Stato: “Lo scempio di quelle scene immortalate nel solito video della vergogna a Marina di Carrara. Lì le forze dell’ordine sono state aggredite per impedire loro di svolgere il proprio lavoro. Questo è il simbolo dell’ipocrisia di un paese privo delle garanzie minime dovute agli operatori della sicurezza.

Sono scene che indignano, per la prepotente e arrogante pervicacia di un branco di incivili che violano la legge con una naturalezza agghiacciante. Ma indigna con pari se non con maggiore intensità il silenzio che segue certi comportamenti inammissibili. Silenzio da parte di ogni rappresentante istituzionale che ha invece il dovere di prendere con forza posizione a favore dei servitori dello Stato.

Comportamenti come quelli visti a Marina di Carrara, infatti, con poliziotti che subiscono senza alcuna reazione di difesa come accade esclusivamente nel nostro Paese, sono figli dell’ipocrisia di una cultura. Cultura che, ad intermittenza e a seconda dei bisogni, vuole le forze dell’ordine prive di ogni dignità professionale ed a cui, di conseguenza, non è dovuto alcun rispetto”.

“Il primo a indignarsi per queste scene ignobili – conclude Mazzetti – dovrebbe essere il presidente della Repubblica. Dopo di lui tutti gli apparati istituzionali. E’ bene ricordare che le forze dell’ordine nell’esercizio delle deputate funzioni rappresentano lo Stato.

Gli operatori inoltre, a partire dal più giovane, sono quotidianamente chiamati e obbligati, in circostanze avverse e in frazioni di secondo, ad assumersi responsabilità penali e civili. Responsabilità che nessun altro burocrate si assumerebbe senza interpellare una serie di uffici legali. Solo per questo gli agenti meriterebbero ben altro rispetto e che fosse chiaro a tutti come il loro lavoro non si può e non si deve ostacolare, perché questo vuol dire commettere un reato molto grave” (Fonti: Ansa, La Nazione e Il Tirreno)

 

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