Polizia, proiettili da buttare? Fiocchi Munizioni chiarisce

Polizia, proiettili da buttare? Fiocchi Munizioni chiarisce
Il sito della Fiocchi Munizioni di Lecco

LECCO, 24 novembre 2015 – La Fiocchi Munizioni chiarisce sulla fornitura di proiettili alla Polizia di Stato. Il riferimento è all’articolo “Il Viminale ha (ri)fatto cilecca: milioni di proiettili da buttare” pubblicato da Il Fatto Quotidiano a pagina 2 dell’edizione di oggi, 24 novembre 2015, con richiamo in prima pagina, poi rilanciato da altre testate. La storica azienda lecchese, come da contratto, ha dato immediata disponibilità a procedere con la sostituzione dei prodotti difettosi.

Le munizioni in questione (alcune decine su un totale di 6 milioni e 400 mila) presentano un difetto facilmente individuabile al momento del controllo dell’arma e del munizionamento che deve avvenire sempre prima dell’uso come previsto dalla norma di corretto utilizzo delle armi da fuoco.

La Fiocchi Munizioni spa, a seguito del clamore mediatico provocato da quella che può invece essere considerato un episodio rientrante nella normale prassi industriale, deve intervenire a tutela del nome dell’azienda e dell’industria armiera italiana (la prima in Europa a livello civile e sportivo), nonché per tranquillizzare gli operatori di Polizia e i singoli cittadini, di certo allarmati da presunte carenze in ambito di difesa interna.

Nell’articolo citato si rende nota una parte della vicenda che in realtà vede coinvolte – secondo quanto comunicatoci dal Viminale – solo alcune decine di pezzi forniti dalla nostra azienda, appartenenti tutti a 4 lotti produttivi su un totale di 16 (per complessivi 6 milioni e 400 mila pezzi).

Escluse queste poche unità facilmente individuabili e contenute in un numero limitato rientrante nelle normali statistiche di settore, il resto della fornitura è perfettamente utilizzabile, e affidabile, in qualsiasi contesto operativo.

“In tutta onestà – commenta Stefano Fiocchi, amministratore delegato dell’azienda lecchese – la Fiocchi non si spiega questo clamore mediatico che, oltre a infangare il nome di un’azienda fondata nel 1876 e che oggi conta oltre 600 dipendenti, espone le istituzioni a illazioni quanto mai infondate su rischi per la sicurezza di cui al giorno d’oggi non si sente davvero il bisogno. Ribadiamo che, come dimostra la sua lunga storia, la Fiocchi è un produttore affidabile. È attualmente in corso la procedura prevista da contratto per risolvere la problematica emersa, normale in qualsiasi contesto industriale di settore. Siamo comunque a disposizione per tutte le verifiche del caso”.

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