Polo museale di Firenze sotto inchiesta per abuso d’ufficio

FIRENZE – ”Ci sono stati per molti mesi degli incontri, delle indagini, all’interno di uffici e di musei: abbiamo messo a disposizione tutta la documentazione che richiedevano. Gli inquirenti l’hanno fatta propria, per poi studiarla”. Lo ha affermato la soprintendente al Polo museale di Firenze, Cristina Acidini, commentando l’inchiesta per turbativa d’asta ed abuso d’ufficio svolta da Procura e Guardia di Finanza su alcuni appalti per forniture a musei.

Secondo alcuni quotidiani cittadini, sarebbero indagate sette persone. Coinvolte due ditte. ”Non credo che ‘indagati’ sia la parola tecnica” da usare, ha detto la soprintendente Acidini: ”Ci sono situazioni oggetto di approfondimenti”.

I rappresentanti della Soprintendenza, ha ancora detto Acidini, ”faranno tutto quello che e’ necessario per mettersi a disposizione della magistratura”, tuttavia ”come guida della Soprintendenza, mi sento di dire che conosco le persone, e so che lavorano al meglio, con assoluta rettitudine. Poi e’ chiaro che le inchieste fanno il loro corso, come in questo caso”.

Nei giorni scorsi le Fiamme gialle hanno eseguito un decreto di perquisizione acquisendo atti e documenti presso case ed uffici di funzionari del Polo museale. Secondo un’ipotesi degli inquirenti, la turbativa d’asta consiste nell’aver frazionato appalti di maggiore entita’ economica, cosi’ da non dover bandire una gara d’appalto e poter, invece, assegnare le forniture scegliendo direttamente le aziende.

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