Pomezia, la protesta dei netturbini in consiglio comunale: “Dateci i soldi”

POMEZIA (ROMA) – «Siamo senza stipendio, dateci i nostri soldi»: i netturbini a Pomezia, in provincia di Roma, hanno scatenato la bagarre in consiglio comunale.

Vogliono i loro stipendi che non ricevono da mesi e ce l’hanno direttamente con il sindaco Enrico De Fusco: intanto la spazzatura resta per le strade della cittadina.

Da Torvaianica fino alla Pontina nessuno ritira più la spazzatura e la situazione potrebbe estendersi ad Anzio e ai Castelli. «Pomezia, poco più di un anno fa, aveva trovato un accordo per rateizzare un debito da 13 milioni di euro – e le ditte di smaltimento, senza ossigeno finanziario, non versano gli stipendi ai lavoratori», scrive il Corriere della Sera.

Così in consiglio comunale è scattata la rissa, mentre i gestori delle discariche laziali lamentano pagamenti arretrati pari a 250 milioni di euro in circa 40 comuni.

In occasione dell’insediamento della nuova assemblea eletta a maggio con De Fusco sindaco, poco dopo l’inno di Mameli un dipendente del consorzio per la raccolta rifiuti entra e comincia a protestare. Poi un altro: «Dovete pagare, me fate schifo».

«I dipendenti di una delle due ditte che effettuano la raccolta hanno avuto l’amara sorpresa di non trovare l’accredito dei propri stipendi, sembra almeno tre mensilità non versate, conseguenza del mancato pagamento da parte del Comune alle ditte interessate», ha commentato il consigliere Pd Massimo Creo.

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