Pompei, ecco il piano da 105 milioni: lavori fino al 2015

ROMA – Il programma da 105 milioni di euro per Pompei e la zona flegrea approvato ieri dal Consiglio Superiore dei beni culturali e' quello annunciato due mesi fa dal segretario generale del ministero, Roberto Cecchi, che e' anche il commissario straordinario per l'archeologia a Roma, dopo la prima visita del ministro Giancarlo Galan nel sito campano. E' articolato in cinque fasi di intervento che andranno avanti parallelamente fino a dicembre 2015.

Per curare il grande parco archeologico campano che si estende per 65 ettari, 45 dei quali scavati per un totale di 15 mila edifici (solo il 30 per cento dell'area scavata e' attualmente visitabile) si partira' dal 'Piano della conoscenza', ovvero rilievi e verifiche accompagnate da un'indagine idrogeologica, particolarmente necessaria dopo gli smottamenti e i clamorosi crolli dell'autunno 2010. Proprio su questa prima fase dei lavori non manca pero' qualche polemica, con la Uil che chiede a Galan di affidare gli incarichi con regolari gare, dicendosi pronta a rivolgersi alla magistratura.

Ma anche il preside della Facolta' di Architettura Luigi Vanvitelli di Napoli, Carmine Gambardella, presidente di Benecon (centro di competenza campano per i beni culturali) che invita ad evitare gli sprechi e ricorda che un lavoro di mappatura e' stato in gran parte ''gia' effettuato negli ultimi tre anni dal Benecon in collaborazione con la Guardia di Finanza e che sarebbe possibile completare a costo zero, con tecnologie uniche in Italia''. Prima del crollo, ricorda Gambardella, ''eravamo gia' partiti con un rilievo a tre dimensioni. Se il ministero ci avesse ascoltato e installato i georadar e i sensori acustici all'interno delle case, la Schola probabilmente sarebbe ancora in piedi''. Tant'e': il piano della conoscenza, spiega Cecchi, ''contempla una serie di operazioni per verificare lo stato di conservazione degli edifici, lo stato delle superfici ma anche le condizioni strutturali, tanto piu' che Pompei si trova in zona a rischio sismico''. Un lavoro capillare che sara' affidato a sei squadre di tecnici composte da ingegneri, architetti e archeologi e che servira' ad individuare le priorita' su cui intervenire. Per questo e' prevista una spesa di 8 milioni di euro, mentre 200 mila euro sono inseriti nel piano per l'indagine idrogeologica.

A ruota – molti progetti sono gia' in fase esecutiva – e' previsto che parta il 'Piano delle opere', ovvero gli interventi di restauro anche preventivo degli edifici. In questo caso la spesa prevista fino a tutto il 2015 e' di 85 milioni di euro. Programmato per la fine del 2012 l'avvio del 'Piano della fruizione e della comunicazione', che si prevede di completare entro il 2014 e che puntera' a rendere l'area degli scavi piu' accogliente per i visitatori con servizi e piu' puntuali informazioni per accompagnare passo passo i visitatori. Obiettivo anche aiutare il potenziamento delle presenze, attualmente in flessione con 2.3 milioni di visitatori nel 2010, 200 mila in meno rispetto al picco del 2007 (2.5 milioni). Costo previsto 7 milioni di euro, 5 per l'adeguamento dei servizi al pubblico e 2 per promozione e comunicazione.

Poco dopo il Piano della conoscenza dovrebbe partire invece il 'Piano della sicurezza', che prevede il potenziamento del sistema anti intrusione e che costera' 2 milioni di euro (700 mila per la telesorveglianza e 1,3 mln per la sicurezza degli impianti). Infine – ma partira' anche questo insieme al piano della conoscenza – il 'Piano di rafforzamento e capacity building', anch'esso da completare entro il 2014, con una spesa prevista di 2.8 milioni di euro. A Pompei ''l'emergenza non finira' mai'', fece notare Galan il giorno della sua visita nel parco campano. La cura pero' puo' cominciare.

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