Ponte Finale pieno di crepe e ruggine: dopo il crollo di Lecco è allarme

Ponte Finale pieno di crepe e ruggine: dopo il crollo di Lecco è allarme
Ponte Finale pieno di crepe e ruggine: dopo il crollo di Lecco è allarme

MODENA – Dopo il crollo del cavalcavia di Lecco del 29 ottobre, ora nella provincia di Modena e Bologna è scattato l’allarme per la messa in sicurezza dei ponti. Un allarme che è stato lanciato anche per il ponte del Foscaglia a Finale, in provincia di Modena, i cui piloni sono pieni di crepe e ruggine e su cui ogni giorno transitano centinaia di auto e furgoni. Il ponte mostra ancora i segni del sisma del 2012, che non è rientrato nelle infrastrutture da risanare dopo il terremoto e per cui non sono stati stanziati soldi.

Francesco Dondi su La Gazzetta di Modena scrive che lungo il ponte di Finale passano ogni giorno centinaia di mezzi, dato che la strada collega Modena a Bologna. I segni del tempo e i danni sono iniziati con il terremoto che nel 2012 ha colpito proprio Finale, ma per una incomprensione tra il Comune e la Bonifica di Burana non sono stati stanziati i soldi per il risanamento:

 

“Il municipio, nei mesi dell’emergenza, quando era possibile segnalare le opere pubbliche che necessitavano di interventi di somma urgenza o di finanziamenti di messa in sicurezza complessiva (come avvenuto per il ponticello di Ca’ Bianca), era convinto di non essere proprietario del ponte, che invece doveva – per forza – risultare in carico al Consorzio di Burana.

Per diverso tempo c’è quindi stata una situazione di stallo fino a quando il Comune ha deciso di prendere contatto diretto con il Consorzio di Bonifica proprio per sollecitare un intervento risolutivo. E la risposta è stata raggelante: quel manufatto, in base ad un decreto regio, non è di Burana ma di Finale. Ora si sta cercando di porre rimedio, ma la segnalazione dei cittadini e l’ultimo, drammatico episodio di Lecco potrebbe accelerare la soluzione”.

Il ponte non è l’unica struttura da mettere in sicurezza:

“Negli ultimi anni, a causa dell’erosione, anche l’alveo del fiume Panaro si è spostato, trasformando di fatto un pilone laterale del vecchio ponte in quello centrale. I calcoli di tenuta del peso potrebbero essere non più così precisi e sono soprattutto le eventuali, future piene a mettere a rischio la staticità di una struttura che negli anni scorsi è stata più volte chiusa al traffico e che tuttora vieta certi passaggi dei camion con carichi pesanti”.

Gestione cookie