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Ponte Morandi, procuratore: “Tra 10 e 20 i dispersi. Crollo errore, non fatalità”

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Il procuratore di Genova Francesco Cozzi (Ansa)

GENOVA – Potrebbero essere tra 10 e 20 i dispersi nel crollo del ponte Morandi a Genova [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]. A dirlo è il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi. Il bilancio delle vittime sembra quindi destinato ancora a salire, e di molto. Si stanno valutando le immagini delle telecamere di videosorveglianza collocate sul ponte per avere un’idea la più precisa possibile sul numero di auto e camion precipitati e in base a quelle capire quante altre persone siano state coinvolte nel crollo.

La dichiarazione del procuratore arriva oggi, dopo quella rilasciata nella giornata di ieri in cui Cozzi aveva parlato che a provocare il crollo del ponte a Genova è stato un “errore umano” e non solo di fatalità.

Intanto, della questione dispersi ha parlato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in visita dei feriti ricoverati all’ospedale San Martino di Genova: “Sui dispersi ci sono supposizioni, ma è inutile mettere numeri caso. Purtroppo il bilancio delle vittime aumenterà, questo è prevedibile”.

Il procuratore capo ha spiegato come procederà ora la magistratura. Insieme alla ricerca dei dispersi, “un’operazione prioritaria” , si dovrà procedere “in tempi rapidi” con “l’individuazione anche di reperti utili per la ricostruzione delle cause”.

I lavori sulle macerie vengono “accompagnati da videoregistrazione e fotodocumentazione e anche dalle indicazioni che ci arriveranno dai consulenti tecnici che devono essere nominati”. Sono invece in fase di individuazione gli “atti cautelari devono essere compiuti e su quali beni. Ci sono opinioni diverse sulle possibili cause – ha detto Cozzi -. A noi interessano relativamente: noi dobbiamo entrare nel vivo e accertare le possibili cause che hanno determinato il crollo in quel momento della struttura. Lo scenario al momento è molto ampio: si va dalla fase della progettazione, realizzazione e esecuzione a quella delle manutenzioni. Sono questi i momenti che ovviamente vanno scandagliati”.

Cozzi ha inoltre sottolineato che “di fronte a una tragedia del genere” non vuole “sentir parlare di limiti di spesa o di norma” per le indagini sul crollo per il quale sono stati ipotizzati i reati di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e attentato colposo alla sicurezza dei trasporti. E si sta valutando la possibilità di procedere per omicidio colposo stradale, anche se “è prematuro perché significherebbe inquadrare in un certo modo le possibili cause e ipotecare un qualcosa che ancora si deve conoscere”, ha puntualizzato il procuratore capo.

 

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