Pordenone, 60 anni fa la trasfusione infetta: muore di epatite C e moglie fa causa

Pordenone, 60 anni fa la trasfusione infetta: muore di epatite C e moglie fa causa
Pordenone, 60 anni fa la trasfusione infetta: muore di epatite C e moglie fa causa

PORDENONE – Un uomo ha contratto l’epatite C ed è morto anni dopo a causa dell’infezione per una trasfusione infetta eseguita all’ospedale di Pordenone. Il caso risale a circa 60 anni fa, quando l’uomo era ricoverato in pediatria, e quella trasfusione che gli salvò la vita gli costò anche una sentenza di condanna. Dopo anni di calvari, l’uomo è morto nel 2008 e ora la moglie ha deciso di fare causa all’ospedale e ha chiesto un risarcimento danni per 330mila euro.

Giuliano Pavan sul quotidiano Il Gazzettino scrive che l’uomo è stato infettato dall’epatite C quando era un bambino, quasi 60 anni fa, per una trasfusione di sangue ricevuta all’ospedale di Pordenone, ma proprio la malattia lo ha ucciso nel 2008. Ora la moglie ha deciso di portare in tribunale l’azienda ospedaliera, assistita dagli avvocati  Valentina Conte e Antonio Montanari, per richiedere un risarcimento danni a cui l’ospedale si è opposto:

“Ma non è l’unica grana che il Santa Maria degli Angeli sarà chiamato a risolvere. Sempre a luglio dovrà presentarsi in tribunale per opporsi a un’altra richiesta di risarcimento danni da 150 mila euro. Stavolta a intentare una causa civile è una 40enne pordenonese che nel 2010, cadendo, si ruppe l’omero. In ospedale venne ingessata, senza bisogno di intervenire chirurgicamente. Ma la donna, che lamentava ancora dolori dopo il trattamento, fu costretta a recarsi in un’altra struttura sanitaria dove venne operata. Il mancato intervento, secondo la 40enne, le avrebbe provocato un danno biologico certificato del 25%, motivo per cui ora vuole essere risarcita dall’azienda sanitaria”.

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