PORDENONE – Il figlio viene arrestato ed espulso per terrorismo, alla madre rimasta in Italia va il sussidio comunale. E’ polemica ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, dove la donna era rimasta a vivere dopo che il figlio Ajahn Veapi, 37 anni, macedone, è stato arrestato a fine febbraio perché accusato di reclutare nuovi adepti per conto dell’Isis.
Il giovane, fermato a Mestre, è sospettato di far parte di un vasto contingente balcanico finito nel mirino delle Procure del Nordest, coordinate da Venezia, su presunte infiltrazioni di personaggi legati all’estremismo islamico in Veneto e Friuli.
In seguito al suo arresto, ci sono state ovvie ripercussioni economiche per la famiglia, da tempo residente in Italia. La madre, in ristrettezze, si è rivolta ai Servizi sociali del Comune per avere un contributo per l’affitto e l’ha ottenuto: 785 euro al mese.
Il tutto nonostante la polemica già scoppiata a suo tempo, con l’arresto del figlio, quando si scoprì che il terrorista riceveva dalla Regione Friuli, un sussidio di 500 euro al mese per “basso reddito”, arrivando ad incassare oltre 22 mila euro.