X

Porto Tolle, Franco Tatò e Paolo Scaroni condannati a 3 anni. Assolto Conti

di Daniela Lauria |31 Marzo 2014 17:23

 

Paolo Scaroni, oggi alla guida di Eni, è stato ad di Enel dal 2002 al 2005

ROVIGO – Tre anni agli ex ad di Enel Franco Tatò (1996-2002) e Paolo Scaroni, oggi alla guida di Eni. I due manager sono stati riconosciuti colpevoli in primo grado per disastro ambientale doloso ed omesse cautele nel processo a Rovigo sulla gestione della centrale termoelettrica di Porto Tolle. I giudici hanno hanno anche deciso l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni a testa. Assolto l’attuale ad di Enel, Fulvio Conti.

Con Conti sono stati assolti altri sei imputati. Il pm Manuela Fasolato aveva chiesto la condanna per tutti gli ex vertici e l’attuale ad di Enel, accusati di disastro ambientale per l’omessa installazione di apparecchi al fine di prevenire il deterioramento dell’ambiente circostante la centrale e l’aumento delle malattie respiratorie nei bambini, evidenziato anche dall’Istituto tumori Veneto.

Scaroni e Tatò sono stati condannati anche al pagamento di provvisionali alle parti civili per circa 430 mila euro. La corte ha dunque accolto la tesi del pm Manuela Fasolato che chiesto il riconoscimento del nesso causale tra le emissioni in eccesso della centrale e i danni alla salute e all’ambiente. Danni che una perizia Ispra valuta in 3,6 miliardi.

Il processo è scaturito da quello per reati ambientali connessi al funzionamento della centrale che si è concluso con l’accertamento delle responsabilità dei direttori dell’impianto e degli amministratori di Enel spa dell’epoca, Paolo Scaroni e Franco Tatò, confermata in Cassazione nel 2011, quando i reati erano ormai prescritti e restavano solo le conseguenze patrimoniali.

Da ulteriori accertamenti sui danni alla salute e all’ambiente era partito il cosiddetto processo Enel-Bis nel quale erano imputati i dirigenti Enel che si sono avvicendati tra il 1998 e il 2009.

Scelti per te