La comunità di Portocannone (Campobasso) è sotto choc per la storia raccontata il 16 gennaio su Canale 5 nel corso della trasmissione ‘Pomeriggio Cinque’, condotta da Barbara D’Urso. I residenti non parlano d’altro, vista anche la presenza di una troupe di Mediaset: la popolazione è perplessa e divisa dall’accaduto.
Il sindaco del paese, Luigi Mascio, ha scritto su Facebook che
“non si possono trattare argomenti seri, drammatici e dolorosi in una trasmissione televisiva che di serio non ha nulla”.
Il vescovo De Luca si è messo a disposizione della cittadinanza del piccolo Comune per parlare della vicenda perché preoccupato per “alcune reazioni, amplificate dai media, che colgo qua e là, e che non condivido assolutamente e sono certamente esecrabili”.
“Sono fortemente preoccupato – ha sottolineato – perché non vorrei che da quanto accade in questi giorni venga ulteriormente vilipesa e offesa la persona e la dignità della ragazza che è da salvaguardare e rispettare in modo assoluto, senza riserve ed illazioni. Resto fiducioso che la piena verità sulla vicenda venga accertata dai procedimenti giudiziali in corso”.
I fatti risalgono al 2009 quando la ragazzina frequentava la terza media e sarebbero proseguiti per circa tre anni. Appena venuto a conoscenza delle accuse a carico del sacerdote, nel novembre del 2012,il vescovo ha provveduto al suo allontanamento e alla sua sospensione “a divinis” in attesa dei risultati delle indagini della procura della Repubblica di Larino (Campobasso), alla quale la giovane si è rivolta nell’aprile del 2013.
All’epoca della scoperta degli abusi il vescovo, nei colloqui intercorsi con la minore e i famigliari, aveva “in modi diversi e a più riprese, espresso il dolore e chiesto perdono per l’accaduto”. È attesa nelle prossime settimane la sentenza nei confronti del parroco da parte del Tribunale Ecclesiastico Diocesano, composto da un collegio di tre giudici, dal promotore di giustizia e dal notaio.