Portovesme, terzo giorno di sciopero della fame all’Alcoa

PORTOVESME (CARBONIA-IGLESIAS) – Nuova giornata di protesta e sciopero della fame davanti ai cancelli dello stabilimento Alcoa di Portovesme. Il presidio dell'operaio, allestito lunedi' sera, prosegue a oltranza fra la preoccupazione e la solidarieta' dei colleghi e delle organizzazioni sindacali. Davanti ai cancelli anche un cartello con la scritta ''Sciopero della fame per il lavoro''.

La protesta e' tesa a salvaguardare lo stabilimento di alluminio che la proprietaria statunitense intende chiudere nella prima settimana di aprile. ''I tre giorni di sciopero della fame cominciano a farsi sentire – ha spiegato l'operaio – pero' cerchero' di andare avanti finche' le mie forze lo consentiranno. Purtroppo siamo molto preoccupati per la vertenza''.

Proprio oggi e' in programma un coordinamento fra i Sindacati della categoria, in previsione della manifestazione che si svolgera' il 27 marzo a Roma, dove e' prevista la partecipazione di 300 lavoratori Alcoa, in concomitanza con il vertice al Mise.

Ieri, intanto, l'ennesima protesta estrema: per due ore un operaio con il viso travisato da un passamontagna si e' arrampicato su un traliccio dell'alta tensione. Dopo una lunga mediazione, portata avanti dai colleghi e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, e' sceso a tarda notte.

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