Positivi al Covid ma non lo dicono per proseguire la vacanza. Gli untori in Salento sono under 35

Sono positivi al Covid ma non lo dicono per proseguire la vacanza. Accade in Salento, dove sono in aumento i contagi tra gli under 35: sono loro gli untori perfettamente consapevoli che, secondo gli esperti, mentono sui sintomi del Covid per non essere costretti ad interrompere il viaggio. 

In sole 24 ore a Gallipoli, sono stati almeno tre ristoranti a registrare una decina di nuovi contagi tra i dipendenti. 

Alberto Fedele, direttore Dipartimento di prevenzione Asl di Lecce spiega al Messaggero: “Molti preferiscono nascondere la positività per non interrompere le vacanze, oppure essendo paucisintomatici non danno importanza ai sintomi e continuano a muoversi”. Ma la Puglia non è la sola a rischio.

Non solo Salento, l’importanza del tracciamento

Così facendo rischia di saltare il sistema di tracciamento e con esso la libertà conquistata dopo tanti sacrifici.

Gli esempi sono moltissimi. C’è il caso di un tredicenne con sintomi, che era stato in vacanza dai parenti a Ischia a fine luglio: una volta rientrato a Roma, senza preventivo tampone, si è scoperto poi positivo. Oppure l’episodio in un campeggio di Fondi dove sono stati individuati diversi contagi. La Asl ha chiesto a tutti gli ospiti di sottoporsi al tampone: di 550, solo 150 hanno accettato.

Per non parlare di quelli che ora, per ottenere il Green Pass, hanno confessato di avere avuto il Covid ma di averlo taciuto per non affrontare la quarantena. La Fimmg-Federazione Italiana Medici di Medicina generale ha segnalato almeno 300 casi tra Roma e Lazio.

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