Poste Italiane in tilt. Come chiedere subito i rimborsi

ROMA – E’ ormai dal 1 giugno che migliaia di cittadini italiani non possono usufruire di un servizio essenziale come quello delle Poste. Altro che iPost card per i nostri pensionati convertiti al digitale, hai voglia a dire la “grande famiglia delle Poste Italiane”. “Io sono invalido, non lo vedete soffoco, fa caldo, ho fame”: succedeva a Roma, quartiere Montesacro, ma è stata un’odissea comune a tanti anziani in tutta la penisola. Il guasto informatico che ha mandato in tilt gli uffici postali parrebbe in via di risoluzione: ma intanto il danno è stato fatto. Chi glielo spiega ai pensionati che non hanno potuto riscuotere il loro magro assegno mensile? E le multe in scadenza, i prelievi al bancomat, l’invio di raccomandate, il pagamento delle bollette, le ore in fila davanti agli sportelli inagibili, chi pagherà per questo.

Per i risarcire gli utenti danneggiati dai disagi dei giorni scorsi le Poste hanno accolto la richiesta delle associazioni dei consumatori di aprire un tavolo di conciliazione, che si terrà nei prossimi giorni con il compito di verificare ed esaminare i danni e disporre gli eventuali risarcimenti.

Adusbef e Federconsumatori hanno invitato Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste Italiane, ad aprire un tavolo di conciliazione per determinare il risarcimento che spetta a tutti coloro che hanno subito dei danni, perché, ad esempio, oltre non aver potuto ritirare la pensione, non hanno potuto effettuare nell’ultimo giorno disponibile il pagamento di multe e bollette e dovranno pertanto pagare more ed interessi. Lo scopo è quello evitare tempi lunghi per il rimborso, cosa che avverrebbe invece ricorrendo ad una class action.

Secondo l’Aduc ognuno può inviare una raccomandata A/R indirizzata alle Poste facendo presente quanto successo, inserendo in busta anche fotocopia del numerino preso per fare la fila, precisando al centesimo i danni subiti e intimandone il pagamento entro 15 giorni, altrimenti si rivolgerà alle autorità giudiziarie. Dello stesso avviso anche l’Adoc, che invita i cittadini che hanno subito danni, non avendo potuto ad esempio pagare una multa, a rivolgersi all’associazione per avviare la procedura di conciliazione con Poste Italiane.

Per Codacons il meccanismo di rimborso sarà analogo a quello già avviato da Autostrade per l’Italia per risarcire gli utenti rimasti bloccati dalle strade ghiacciate lo scorso dicembre. L’associazione invita pertanto tutti i cittadini che hanno avuto problemi a conservare tutti i documenti utili (bollette, contravvenzioni scadute, ecc) per dimostrare i danni subiti a seguito del disservizio. Sul blog www.carlorienzi.it è stato pubblicato un modulo che i cittadini potranno utilizzare per chiedere l’indennizzo.

Il persistere dei problemi negli uffici postali aveva portato lunedì 6 giugno il commissario dell’Agcom Gianluigi Magri a parlare di situazione inaccettabile. Ha ricordato inoltre che non è ancora operativa l’Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, ”mentre, a differenza degli altri Paesi europei, tali competenze non sono state affidate all’Agcom, organismo indipendente che avrebbe svolto tali funzioni senza ulteriori spese per lo Stato”. L’Agenzia in effetti è stata istituita e sono stati nominati tre componenti, ma la nomina finale è in attesa dei pareri delle commissioni competenti: il Senato mercoledì esaminerà il profilo dei tre candidati Carlo Deodato, Francesco Soro e Giovanni Bruno.

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