Potenza. Stop in corso d’opera alla nuova casa dello studente: per metterla a norma antisismica servono il doppio dei soldi

Pubblicato il 2 Ottobre 2009 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA
Casa-Studente

La vecchia casa dello studente di Via Filzi

A Potenza, secondo un protocollo d’intesa tra la regione Basilicata e il ministero dell’Università si doveva realizzare la nuova casa dello studente rigorosamente a norma. Dopo avere già eseguito opere per un milione e 700mila euro sui circa 6 milioni previsti, ci si è resi conto che anche quando la struttura sarà terminata non sarà a norma.

L’Ardsu, l’azienda regionale lucana per il diritto allo studio aveva chiuso la sua «storica» casa dello studente di via Filzi a seguito del ritrovamento di topi nelle stanze e dopo aver scoperto che la struttura non era a norma sotto il profilo della prevenzione sismica.

Ora anche il progetto di una struttura nuova, nella sede di via Mahnes in passato del Consiglio Regionale sfuma dopo aver scoperto che il progetto di ristrutturazione avrebbe portato la struttura a rispondere per il 60% ai requisiti di sicurezza sismica. Potenza è una zona di prima fascia di rischio: col 60% si aveva un coefficiente che era sufficiente per aprire una struttura di questo tipo nel momento in cui il progetto venne approvato.

Le norme antisismiche però sono in divenire e la tragedia della casa dello studente de L’Aquila ha dato una forte accelerazione a questo processo. Ora, per mettere a norma la struttura servirebbero circa 13 milioni di euro contro i soli 6 che sono stati stanziati. In pratica converrebbe abbatterla e ricostruirla anche perché solo così ci si metterebbe al riparo dal rischio che una nuova norma innalzi ancora gli standard di sicurezza.